MESSINA. «Tutti parlano di elezioni immediate per continuare ad occultare il dissesto delle ex Province che non è ascrivibile alla gestione commissariale ma alla mancata individuazione della soluzione da parte dello Stato e della Regione Siciliana. Ciò non consente di approvare i Bilanci delle Città metropolitane e dei Liberi consorzi. Prendiamo atto che ci sono tanti satiri danzanti e scodinzolanti che si stanno agitando per il rinvio delle elezioni dei Consigli delle ex Province ma è doveroso rimarcare che sono sempre gli stessi personaggi in cerca di autore che non hanno idea del merito della vicenda e sputano sentenze solo per giustificare la propria esistenza».

Dopo le prese di posizione, fra gli altri, di M5s, Pietro Navarra, Nello Musumeci e numerosi esponenti politici ed istituzionali sul rinvio delle elezioni per le ex Province, con un emendamento che prevede lo spostamento della data non oltre il 30 maggio 2020, arriva la risposta di “Scateno De Luca” (nel comunicato stampa si legge proprio così), che dopo aver tirato in ballo specificatamente il “Patto della Madonnina”, mette sotto la lente la situazione finanziaria degli Enti intermedi.

«Ribadiamo – spiega il primo cittadino – che servono 350 milioni di euro da prendere dal Fsc per il triennio 2019/2021. Soltanto così sarà possibile pianificare investimenti, tutelare i precari e mettere in sicurezza scuole, strade e viadotti. Qui non si tratta di ‘Patto della Madonnina’ ma di buonsenso: rinvio elezioni fino ad ottobre e risoluzione della situazione finanziaria per evitare i danni irreversibili della dichiarazione di dissesto, ovvero la perdita di centinaia di milioni di euro per investimenti strategici ed il licenziamento dei precari non ancora stabilizzati», prosegue, tirando in ballo poi il Governatore Musumeci.

“Presidente – continua De Luca –  evitiamo di innescare un cortocircuito istituzionale che non ha precedenti nella storia della democrazia siciliana evitando attentati alla sovrana volontà parlamentare. Sono convinto che se le medesime energie spese per la finta querelle del rinvio delle elezioni fossero profuse per risolvere il merito della questione, otterremo nel giro di qualche mese il vero risultato che interessa noi Amministratori: poter mettere in sicurezza le strutture di competenza e garantire assistenza ai portatori di handicap. Risolto il problema finanziario – conclude il Sindaco peloritano – sarà legittimo chiedere al Parlamento siciliano di modificare la decisione assunta e magari garantire lo svolgimento delle elezioni ad ottobre 2019 data da me suggerita, considerati i tempi tecnici necessari per risolvere realmente i problemi mettendo da parte strumentalizzazioni che non mi appartengono. Senza il rinvio fisiologico si deciderà di celebrare il funerale delle ex Province e portare il feretro con i componenti dei consigli neo eletti, unitamente ai sindaci delle Città metropolitane ed ai commissari dei Liberi consorzi, ottenendo semplicemente il trionfo della politica parolaia di cui la gente è ormai indignata. Questo purtroppo è il classico rito delle chiacchiere ben pagate e l’aggravamento dei problemi appositamente non affrontati per paura di sporcarsi le mani. Chi non intende assumersi senza se e senza ma le responsabilità di Governo, cambi mestiere e taccia per sempre”.

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