MESSINA. Il consiglio comunale ha votato l’istituzione di un “registro comunale dei soggetti richiedenti asilo e protezione umanitaria”, per identificare i migranti richiedenti asilo e accoglienza umanitaria nella città di Messina. La proposta di delibera portava la firma di Alessandro Russo e Massimo Rizzo, consiglieri di LiberaMe, e risaliva a febbraio: firmatari all’epoca anche Ugo Zante di Forza Italia e Salvatore Sorbello del Misto.

La proposta nasceva dalla necessità di superare le previsioni dell’articolo 13 della Legge 132/2018, il “decreto sicurezza” che escludono dalla possibilità di iscrizione anagrafica i soggetti che richiedono asilo e protezione umanitaria, “di fatto escludendoli dal godimento di diversi diritti di cittadinanza che per Costituzione andrebbero garantiti a tutti gli individui si trovino a qualsiasi titolo sul suolo nazionale”, spiega Alessandro Russo. L’articolo 13 del decreto conterrebbe “delle limitazioni e dei restringimenti dei campi di operatività del diritto di registrazione anagrafica degli stranieri presenti sul territorio nazionale e che, potenzialmente, tale restringimento potrebbe comportare la lesione di diritti soggettivi riconosciuti a tutti gli individui dal nostro ordinamento costituzionale”.

L’iscrizione all’albo, secondo la delibera, dovrebbe essere riservata “sia coloro che siano in attesa della pronuncia della Commissione Territoriale competente, sia coloro che non hanno ancora ottenuto un provvedimento definitivo nell’eventuale ricorso giurisdizionale proposto e che siano stabilmente localizzati sul territorio comunale”, si legge nel corpo del documento.

“Uno strumento che fa di Messina il primo esempio in Italia di questo tipo, all’avanguardia nel riconoscimento e nella tutela dei diritti umani. E che permetterà di riconoscere i migranti sul territorio per non farli uscire dalla legalità e disperdere nella manovalanza della criminalità e del lavoro nero. Un provvedimento che con coraggio supera l’incostituzionalità di una legge vigente, la 132/2018, che – anche se si chiamava “Sicurezza”, tutto faceva tranne che assicurare sicurezza ai cittadini.

Più diritti e più tutela per tutti gli individui, soprattutto i più deboli: questa la strada che il Consiglio Comunale di Messina ha intrapreso con grande coraggio. Grazie ai colleghi che, trasversalmente, hanno avuto la lungimiranza di sostenere questo provvedimento”, ha commentato Alessandro Russo

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