MESSINA. Conoscere nei dettagli il contenuto dell’ultima versione del Piano regolatore portuale di Messina. Questo il motivo dell’interrogazione parlamentare presentata dal deputato Claudio Fava all’Ars, sollecitato dal movimento politico “Cambiamo Messina dal basso”, che già nel novembre 2017 aveva espresso i propri dubbi presentando delle osservazioni sulla valutazione ambientale strategica (Vas), non ricevendo però alcuna risposta.

“Sarà il Patto per la Falce, inizialmente completamente dimenticato, recepito dalla nuova VAS? Saranno impedite le speculazioni edilizie nella zona falcata? Sarà stralciato l’ennesimo porticciolo turistico previsto (oltre a quello di Marina del Nettuno e Rada San Francesco)? Saranno azzerate le torri alberghiere da 60 m? Sarà impedito lo scempio della demolizione della Real Cittadella seicentesca?”.

Sono gli interrogativi che CMdB poneva direttamente all’Assessore Regionale al Territorio e Ambiente nell’ultima Pec inviata il 10 febbraio e per cui non è arrivata alcuna risposta.

Per questo il movimento ha deciso di rivolgersi all’onorevole Fava, “compagno di percorso nell’esperienza politica dei ‘Cento Passi'”, per aggiornarlo sull’iter nebuloso di questa vicenda e valutare insieme l’ipotesi di una interrogazione parlamentare all’Ars.

“Fava – spiegano gli attivisti del movimento – ha immediatamente dimostrato il proprio impegno personale per tirare finalmente via il velo da questa oscura vicenda depositando stamattina una interrogazione urgente a risposta scritta indirizzata all’Assessora regionale al Territorio e Ambiente”.

“Che l’iter del nuovo Piano Regolatore Portuale messinese sia vicino alla sua conclusione, è ormai noto a tutti. Quello che continua a non esser noto, invece, è il contenuto della sua ultima versione”, scrivono in un comunicato.

“Se da un lato i vertici dell’Autorità Portuale hanno recentemente parlato di attualizzare e rilanciare il Patto per la Falce con ingenti (ed encomiabili) investimenti per carotaggi e bonifiche, dall’altro hanno dimenticato di sottolineare che i contenuti reali del Patto sono meramente di tipo urbanistico e che, per recepirli, sarebbero state sufficienti due righe nella VAS, a costo e tempo zero”.
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