MESSINA. Niente stipendi per i dipendenti della Città metropolitana. Per protesta. Così ha disposto il sindaco Cateno De Luca, che, come Donald Trump con lo shutdown negli Usa, ha disposto il blocco le attività della ex Provincia regionale.

“Il sindaco metropolitano Cateno De Luca, di fronte alle perduranti difficoltà finanziarie di Palazzo dei Leoni che stanno determinando l’impossibilità di garantire le funzioni fondamentali dell’Ente, chiude i battenti della Città Metropolitana di Messina“, si legge in un comunicato.

La denuncia è il frutto della paralisi dell’ex Provincia che ha condotto alla mancata approvazione del bilancio di previsione 2018 ed al cronico disavanzo strutturale ereditato che trova origine nel prelievo forzoso dello Stato che, in questi anni, ha determinato una ingiustificata decurtazione delle entrate proprie dell’ex Provincia.

Un disastro di ancor maggiore portata se si considera che la Città Metropolitana di Messina perderà l’opportunità di utilizzare le risorse provenienti dal Masterplan per importanti infrastrutture e da altri trasferimenti nazionali per un importo pari a 140 milioni di euro circa, mentre per l’edilizia scolastica risultano già finanziate, ma paralizzate, opere per 20 milioni circa.

“Alla luce della situazione sin qui delineata, il sindaco metropolitano De Luca ha disposto che gli Uffici finanziari blocchino l’attività gestionale interrompendo ogni atto di impegno finanziario, compresa l’erogazione degli stipendi agli 840 dipendenti. Si tratta di un’azione di forza nei confronti degli interlocutori nazionali davanti all’impossibilità per le Città Metropolitane di continuare con uno stillicidio del genere affinchè si attivino immediatamente le procedure per porre fine al prelievo forzoso”, conclude la nota.

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