MESSINA. “Allo stato dei fatti la Lega si ritiene svincolata da qualsivoglia vincolo con i partiti appartenenti alla coalizione che tanti frutti e tante soddisfazioni ha generato nei più recenti appuntamenti elettorali”. Firmato Carmelo Lo Monte, deputato della Lega, che in un comunicato annuncia la rottura dell’alleanza con le altre forze di centrodestra, quelle che nella corsa a sindaco sostengono Dino Bramanti.

“Nel silenzio assordante proveniente dagli alleati, la Lega ritiene al momento di poter valutare autonomamente il proprio futuro politico”, rincara la dose Lo Monte, che aggiunge essere impegnato “a profondere qualsiasi sforzo per dialogare anche con forze politiche diverse da quelle alle quali si è, finora, accompagnata, nella speranza di trovare orecchie più propense all’ascolto”.

Quali alleati, quindi? Non la sinistra. “Dagli interlocutori la Lega, per coerenza con la propria identità, si riserva di escludere la coalizione di centro sinistra, anch’essa nascosta in saloni accademici, nei quali simonie e graduatorie restano assi portanti di ragionamenti, per forza di cose, poco trasparenti”. Dal novero, quindi sarà esclusa la coalizione che è capeggiata da Antonio Saitta, ma anche, ovviamente, Renato Accorinti. Il Movimento 5 stelle ha già annunciato che correrà da solo con Gaetano Sciacca (ed ha smentito le voci di un avvicinamento leghista).

Restano Cateno De Luca, che sembra aver iniziato una liaison con Bramanti, poi Daniele Zuccarello, Emilia Barrile e Pippo Trischitta. E’ agli ultimi due che guarderà il Carroccio.

La stoccata agli ex alleati, però, Lo Monte non la risparmia: “Nonostante l’invito al dialogo ed alla condivisione delle proprie idee politiche, l’aristocrazia partitico-familiare della nostra città non ha avuto il buonsenso di sedere ad un tavolo comune per i partiti della coalizione di centro  destra, al fine di trovare soluzioni ed accordi relativi al futuro candidato alla carica di Primo cittadino. La tracotanza con la quale, ancor prima di verificare il polso della città, i partiti alleati, nel buio di riservati saloni, danno per certo il risultato elettorale del prossimo giugno, senza avere, nel dialogo e nel confronto degli attori politici del centro destra, trovato una soluzione comune, condivisa e trasparente, è priva di lungimiranza politica”.

Il 29 aprile, a dieci giorni dalla presentazione delle liste, la lega scioglierà le riserve sul candidato da proporre in autonomia o a supporto di qualcuno.

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