MESSINA. “L’intera area (tra le più degradate di Messina, ndr), è rimasta l’unica a consentirci il diritto di fruire il nostro panorama”. Firmato Vincenzo Messina. Un avvocato che alla testa di un comitato spontaneo di cittadini residenti in via Quod Quaeris chiede che venga trovata una soluzione ad un vero e proprio sfregio nel cuore della città.

E’ emblematico che, in prossimità del santuario della Madonna di Lourdes, osservando lo spazio verde terrazzato che dal viale Regina Margherita degrada verso gli spazi limitrofi alla via, l’unico posto in cui sia possibile ammirare lo Stretto sia la “baraccopoli” di via Quod Quaeris e via Santa maria la Nuova. Che, forse proprio perchè popolata da casette e manufatti abusivi, non è mai stata edificata in altezza, lasciando così uno sbocco panoramico. Paradossi messinesi.

Fosse solo questo, però. Perchè oltre all’aspetto estetico, il comitato punta il dito verso questioni di sicurezza: “sono presenti fenomeni strutturali del suolo che preoccupano gli abitanti, come smottamenti delle strade e piccoli cedimenti dell’area sottostante la circonvallazione”, si legge nella nota del comitato. “la via Quod Quaeris presenta cedimenti nel terreno stradale in più punti, specie nella parte alta, che costituisce l’unica via di fuga per centinaia di famiglie”. E poi “l’area è densamente abitata e presenta casupole, baracche e palazzi, costruiti in modo disordinato”, e in stato di degrado. Il comitato infatti lamenta “assenza di manutenzioni e di pulizia, difficoltosa accessibilità alle residenze civili e  precarietà di condizioni per qualunque attività di pubblico soccorso”.

Per questo, il comitato chiede di porre con urgenza un vincolo di inedificabilità dell’area, destinandola alle attività della protezione civile, e di avviare un’attività di verifica del suolo per valutare l’opportunità di un eventuale consolidamento”.

La richiesta è stata fatta propria dalla Quarta circoscrizione: nella seduta di consiglio del 5 marzo, è stato infatti deciso di dare mandato all’amministrazione di porre rimedio al degrado della zona, e di “far pressione” sul dipartimento regionale alla Protezione civile perchè siano eseguiti i lavori di ripristino delle condizioni strutturali della strada. La base di tutto, la “Relazione tecnica” e le annesse “Tavole Esplicative” elaborate per il comitato dall’ingegnere Vincenzo Colavecchio.

Subscribe
Notify of
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments