MESSINA. Il primo ad ammetterlo è lo stesso Gianni Alemanno: c’è stato un tempo in cui la Lega, con Umberto Bossi, pensava al nord, e Alleanza Nazionale, partito in cui l’ex ministro (oggi maggiorente del Movimento nazionale per la sovranità) militava, era radicato nel mezzogiorno. Oggi gli ex avversari si ritrovano sotto le bandiere di Matteo Salvini, a sposare temi sovranisti ed anti europeisti. Una bizzarria che anche Angelo Attaguile, primo a credere nella possibilità che la Lega potesse attecchire in Sicilia, ha sottolineato. “Nessuno ci avrebbe pensato fino a qualche anno fa”.

La presentazione dei candidati della Lega alle prossime politiche è benedetta da Mimmo Nania, ex senatore di An e per lunghi anni numero uno della destra messinese, che è uscito dal buon ritiro e si è presentato, seppure in disparte, alla  presentazione. Il primo a prendere la parola è Antonio Triolo, segretario regionale del Movimento sovranista, che sottolinea come “a Messina la Lega è donna”.

Carmelo Lo Monte, parlamentare ininterrottamente da undici anni, è passato attraverso una dozzina di partiti per poi approdare alla Lega. Anni e anni in parlamento gli sono serviti per affinare la ricetta per la Sicilia: turismo e agroalimentare. “La Lega ci sta dando l’opportunità di dotarci di un progetto siciliano, che non dipende nè da Bruxelles nè a Roma”. Polemica, sollevata da una precisa domanda, sulla sua scarsa produttività durante i cinque anni precedenti. “Sotto la presidenza di Matteo Renzi ho lavorato senza entusiasmo”, è stata la risposta davanti ai zero disegni di legge presentati da primo firmatario: risposta rafforzata da un “faccio politica sul territorio, tra la gente”, senza che questo si traduca in atti amministrativi.

Marina Trimarchi, ricercatore universitaria di Fisica, è espressione del movimento Vento dello Stretto, non esattamente organica alla Lega: “Noi precari siamo il frutto di una politica scellerata: abbiamo parlato di lavoro flessibile, abbiamo creato precariato”, identificando il problema nella legge Fornero. Molto più convincente quando parla da militante di Vento dello Stretto, dei progetti e dei programmi sul territorio, dalla zona falcata alla necropoli, dai fari puntati sui palazzi del Coppedè all’inceneritore della falce.

Luciana Verdiglione è “padrona di casa”, prima aderente cittadina al movimento di Salvini, del quale tesse lodi sperticate: “È stato il primo a fare la rivoluzione, e ora ce la sta consegnando”.  Quindi Filippo Ricciardi, sindaco di Limina. Anche lui ci tiene a distinguere tra la lega di Umberto Bossi e quella di Salvini, mentre legge il suo intervento.

Contrariamente a quanto si potesse immaginare, non si è parlato di immigrazione, vero cavallo di battaglia della Lega e della destra attuale. L’unico tema economico messo sul tavolo è stato toccato in un intervento di Tiziana Pugliesi, candidata a Trapani, che ha sfiorato l’argomento “flat-tax”.

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