10 luglio: l’inferno degli incendi

 

 

Ore 15 del pomeriggio del 10 luglio. L’Annunziata sta sonnecchiando pigramente nel caldo afoso di mezza estate, in giro non c’è anima viva e il silenzio assoluto che regna nelle strade è interrotto a intervalli regolari dal ronzio dei Canadairin volo a causa degli incendi che da due giorni hanno funestano le colline di San Licandro e Giostra.

Che stia avvenendo qualcosa di anomalo lo si capisce all’improvviso guardando il cielo, che ha assunto un colore innaturale, intenso, con una luce rossastra che impregna gli oggetti e le pareti. Quando poi la gente si affaccia alle finestre e ai balconi, adesso stracolmi di gente, lo spettacolo che si ritrova d’innanzi è di quelli che lasciano il segno. Il fumo è così alto e denso da occultare le montagne, le fiamme ardono voraci, imprevedibili, e lo sguardo non può fare a meno di soffermarsi su quella casa dalla facciata amaranto a pochi metri dall’inferno.  “Come dobbiamo fare?”, si chiede una voce di donna, in sottofondo. Una domanda che si porranno in tanti nei giorni seguenti, da Giampilieri a Ortoliuzzo, nell’estate di fuoco che ha ridotto in cenere centinaia di ettari di bosco.

I danni, alla fine, per fortuna, sono stati contenuti, senza feriti o grossi pericoli per gli abitanti. Il tutto grazie all’operato dei Vigili del Fuoco, i veri unici eroi (anche se a loro non piace essere definiti così) di questo 2017, che mentre tutti si improvvisavano esperti di disaster management, continuavano in silenzio (e con immensa perizia) a svolgere il loro lavoro.

 

Perché lo abbiamo scelto: Perché le immagini del video parlano da sole, e descrivono in pochi frame la paura e il senso di impotenza di tutta la città. Anche perché, per capire appieno la portata di quello che è successo, ci vuole l’aiuto della Nasa. Sul serio.

 

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