MESSINA. Il gup Tiziana Lenza ha disposto nove rinvii a giudizio al termine dell’udienza preliminare per la bancarotta fraudolenta relativa al crack dell’impresa Italgeo, una società che operava nel settore delle costruzioni con lavori affidati sia da enti pubblici che da privati.

Al centro dell’udienza un’indagine condotta dalla Guardia di Finanza a seguito del fallimento della società. Controlli e verifiche su una serie di operazioni commerciali e contabili avrebbero fatto emergere che l’impresa sarebbe stata spogliata dei propri beni e delle disponibilità economiche. Sono stati rinviati a giudizio al 18 gennaio prossimo davanti alla Prima sezione penale del Tribunale amministratori della società, dipendenti ed imprenditori. Si tratta di Gianfranco Alessandro, Claudio Barbera, Giuseppe Barbera, Francesca La Rosa, Maria Leonardis, Aurelio Micali, Gaetano Piraino, Gaetano Massimiliano Salamone, Antonino Scopelliti.

Secondo l’accusa, Giuseppe Barbera, socio e amministratore di diritto (dal 10 gennaio 2007 fino al fallimento) e amministratore di fatto (prima del 10 gennaio 2007) della Italgeo srl, e Claudio Barbera, socio ed amministratore di diritto fino al 10 gennaio 2007, avrebbero tenuto i libri e le altre scritture contabili della società – dichiarata fallita il 13.2.15 – in modo da non rendere possibile la ricostruzione del patrimonio e del movimento degli affari. Sempre secondo l’accusa, i due Barbera, Micali, amministratore unico della Teknogeo srl dal 18.4.2014, Gianfranco Alessandro, amministratore unico della Teknogeo fino al 18.4.2014, e Maria Leonardis, collaboratrice di Giuseppe Barbera, avrebbero distratto un importante ramo d’azienda a beneficio della Teknogeo srl ed attraverso una serie di operazioni e di passaggi avrebbero provocato il fallimenti della società. Infine a Salomone e La Rosa è contestato solo il favoreggiamento. Nella difesa sono stati impegnati gli avvocati Manuela Mancuso, Valter Militi, Candeloro Olivo, Carmelo Vinci, Francesco De Domenico, Enza De Rango, Gaetano Gemelli, Giovanni Claudio Maggio e Giuseppe Alvaro.

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