papardo

 

MESSINA. Non solo l’operazione, non solo i disagi pre operatori, ci si mette anche l’esasperazione di non ricevere risposte certe e servizi non all’altezza. E’ lo sfogo che una paziente, M.D.F.,  ha sintetizzato in una lettera alla direzione generale dell’ospedale Papardo, oggi commissariato da Letizia Diliberti, e all’assessore regionale alla Salute baldo Gucciardi.

La paziente racconta così la sua vicenda: “programmata per essere operata, si è presentata al reparto di Chirurgia Generale alle otto di mattina, “come da istruzioni ricevute” e verso le 11 è stata regolarmente ricoverata.

“Messa in attesa – scrive la paziente – ( a digiuno e senza bere dalla notte precedente), verso le ore 18.30 riceve la notizia che il ritardo maturato dai due interventi chirurgici precedenti ha pregiudicato la possibilità di essere operata, poiché l’Anestesista non può oltrepassare l’orario di lavoro (le ore 20.00..?) e quindi si procede a dimetterla e riprogrammarla a data da destinarsi….! A questo punto, sorge spontanea una domanda – continua la lettera – com’è possibile che il Chirurgo è stato presente in ospedale dalle ore 08.00 fino alle ore 20.00 (12 ore piene) ed ha visto avvicendarsi ben quattro anestesisti (quello della notte precedente, quello di mattina, del pomeriggio e della notte che verrà) mentre l’Anestesista in servizio di pomeriggio non deve sforare assolutamente l’orario canonico di servizio, nemmeno di quella mezz’oretta utile per effettuare un intervento programmato dal 4 settembre?”

“Reputando inopportuno, almeno per il momento (data l’incontenibile rabbia), cimentarsi a descrivere i disagi nonché i danni patiti dalla sottoscritta e dall’intero nucleo familiare per la pessima organizzazione – conclude la lettera – si riserva di far valere le proprie ragioni nelle opportune sedi”.

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