MESSINA. “Una condotta morale deplorevole da parte di un capo di governo possa inficiare la sfera di primaria assunzione del ruolo istituzionale”, “I valori di giustizia, integrità morale, rispetto della dignità della donna e del diritto dei cittadini a trovare nell’istituzione che li rappresenta la loro guida, vengono duramente violentati da queste vicende“, “pensare che possa esserci una separazione netta tra sfera pubblica e privata per coloro che rivestono ruoli istituzionali è non solo impossibile ma anche inopportuno”.

Non è Marco Travaglio che parla di Silvio Berlusconi, e nemmeno un anarcoinsurrezionalista che se la prende astrattamente con un presidente del Consiglio. E’ un giovane studente del liceo classico Francesco Maurolico di Messina, che sulle colonne dello “storico” periodico realizzato dagli studenti dell’istituto, Koinè di aprile/maggio del 2011, si scaglia contro il patron di quel partito sotto le insegne del quale, sei anni e qualche mese dopo, si sta per candidare alle regionali del 5 novembre. Il suo nome è Luigi Genovese.

All’epoca studente della V G del Maurolico, quindi al massimo sedicenne, il candidato di Forza Italia commenta il notorio “Rubygate”, fustigando i costumi molto poco castigati dell’allora presidente del Consiglio, con ambizioni non troppo riuscite di ironia, ma con una conoscenza dei fatti (e delle fattispecie giuridiche nelle quali sarebbe potuto incappare Berlusconi) davvero notevole, e con un titolo che non lascia troppo spazio al’interpretazione: “Un premier da scandalo”.

Nel 2011, il giovanissimo Luigi seguiva le orme del padre, Francantonio Genovese, all’epoca colonna portante del Partito Democratico. E “democratica” è la sua posizione sulla vicenda della ragazza marocchina Karima El Mahroug, che all’epoca mezzo parlamento, di fede berlusconiana, riconobbe come nipote del presidente egiziano Hosni Mubarak, così come aveva giurato di aver fatto Berlusconi. 

“Varia accuse mosse dal premier alla scuola pubblica e agli insegnanti cosiddetti “di sinistra” – tuona Luigi Genovese dalle colonne del giornale d’istituto – che pare insegnino valori diversi da quelli della famiglia, sembrano del tutto inappropriate alla luce di quanto detto e di moltissimi altri episodi, ormai divenuti di dominio pubblico, che riguardano il presidente del Consiglio d’Italia”, conclude il giovane studente liceale, prima di prendere di mira di nuovo Berlusconi e fare appello alla sua coerenza, integrità e sobrietà.

Ironia della sorte, il passaggio di Francantonio Genovese e di tutta la sua corrente dal Partito Democratico a Forza Italia, ha di fatto “costretto” Luigi Genovese a scendere in campo per il partito del politico che, sei anni fa, dalle colonne del giornale d’istituto bacchettava sonoramente.

 

 

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