MESSINA. Al mercato del Vascone ci sono topi. Se ne sono accorti il consigliere comunale Benedetto Vaccarino e il consigliere della III circoscrizione Mario Barresi, che hanno scritto una nota al sindaco di Messina Renato Accorinti affinchè affronti e risolva l’emergenza.

“Nel passato ci siamo rivolti agli assessorati e ai dipartimenti competenti, questa volta al primo cittadino che e tutore della salute e dell’igiene cittadina. Esercenti e utenti lamentano la presenza di grossi ratti all’interno del mercato anche durante l’orario diurno. Non è stata fatta una disinfestazione per l’intera città invasa da blatte e ratti, sia fatta almeno nei mercati dove la gente compra il cibo che consuma. Non è concepibile e tollerabile tale situazione”, scrivono i due consiglieri.

In realtà, la derattizzazione e deblattizzazione in città sono state effettuate, un mese e mezzo fa. Da cosa è determinata quindi la presenza di topi all’interno del mercato? Una domanda alla quale hanno risposto più volte sia la sezione Annona della Polizia municipale, sia Messinambiente. E la risposta è che la responsabilità principale è degli stessi esercenti dei mercati.

Nella relazione consegnata a fine maggio dal direttore tecnico della partecipata Roberto Lisi, un capitolo era dedicato alla situazione dei mercati Vascone e Sant’Orsola: “Da ottobre in questi due mercati quanto veniva conferito precedentemente nei due cassoni scarrabili rimossi, viene lasciato sparso indiscriminatamente su tutto il pavimento dei due siti”, scriveva Lisi. Risultato? “Oltre ad una condizione igienica notevolmente peggiorata, ha aggravato il lavoro da svolgere senza portare nessun miglioramento in termini di raccolta differenziata ne di decoro”.

Tesi confermata dai controlli effettuati dalla sezione Annona della Polizia, comandata da Biagio Santagati che ad ottobre scorso, quando nei mercati fu imposta la raccolta differenziata (tra proteste e ostracismi manifesti), fece un controllo ” a campione” sui 52 cassoni distribuiti dal Comune ai commercianti. Che risultarono vuoti, mentre tutt’intorno era un fiorire di immondizia, resti di frutta e persino di pesce, che andrebbe smaltito tramite ditte specializzate. Coi topi che, ovviamente, facevano festa. E lauti banchetti.

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