MESSINA. Un’avventura iniziata esattamente 20 anni fa e proseguita nel segno dell’ambientalismo, dell’accessibilità e della sperimentazione. 

Spegne le sue prime venti candeline lo stabilimento balneare di Capo Peloro, che da qualche anno si chiama  “Horcynus Orca”, gestito da Santino Morabito, antesignano della movida messinese e punto di riferimento per migliaia di giovani e meno giovani per i quali non è vera estate senza una tappa al “lidino”.

Era il 1997 quando la Legambiente di Messina ed una cooperativa giovanile si aggiudicarono un bando comunale per l’assegnazione di un lotto di spiaggia a Torre Faro. Il “Lidino” era già li, nella punta estrema di Capo Peloro, in uno dei luoghi più suggestivi di tutta la costa, prima che la Regione istituisse la Riserva Naturale e prima ancora che sorgesse il parco scientifico letterario “Horcynus Orca”.

Da allora molte cose sono cambiate, dai servizi offerti ai volti che accompagnano i bagnanti, dalla conformazione fisica del territorio ai gusti musicali del pubblico. «Due cose, però – spiega Marcantonio Pinizzotto, che si occupa della direzione artistica (“anche se per un lido è un ruolo un po’ pretestuoso“, scherza) – continuiamo a custodirle gelosamente: il privilegio di operare in un luogo unico al mondo, un fazzoletto di sabbia tra una terra e due mari, intriso di storia e miti, e l’identità che da sempre appartiene a questo spazio, frutto di un’alchimia tra l’indissolubile legame con il territorio e la vocazione multiculturale”, prosegue Marcantonio, che racconta la storia del lido ripercorrendone le tappe e la vocazione ambientalista: «Il lido è stato fra i primi a proporre un repertorio serale con musica alternativa ed esibizioni dal vivo, portando in riva allo Stretto tantissimi gruppi. Poi, con il tempo, i gusti del pubblico sono cambiati: i concerti non vanno più di moda come prima e hanno lasciato il posto ai dj-set».

 

 

Sono le 3 del pomeriggio e nel lido c’è silenzio, la gente prende la tintarella sulle sdraio e in sottofondo si sente soltanto il rumore del mare. «Abbiamo scelto deliberatamente di non trasmettere musica di pomeriggio per dare la possibilità agli avventori di vivere il mare in maniera semplice, senza inquinamento acustico”, spiega Marcantonio, che si sofferma sui cambiamenti avvenuti negli ultimi anni. «Ogni stagione proponiamo dei concerti di musica dal vivo, alcuni anche molto coraggiosi, anche se i ragazzini, veri padroni del sabato sera, preferiscono brani più commerciali. In generale, durante gli appuntamenti serali, si è verificato un forte abbassamento dell’età media. Per questo cerchiamo di coinvolgere anche i frequentatori “storici”, che adesso sono cresciuti e magari hanno dei figli, organizzando tanti eventi eterogenei in grado di venire incontro a tutte le esigenze».

Un obiettivo portato avanti cercando di non snaturarsi e di non prestare il fianco alle nuove tendenze, “standardizzando” l’offerta, a partire dalla scelta di  garantire il libero accesso in spiaggia (“che, seppur in concessione, rimane un bene pubblico“) e di far pagare solo i servizi utilizzati e le attrezzature noleggiate. «Non si è mai pagato per accedere al lido durante le attività serali e abbiamo deciso di non rivolgerci a pr o organizzatori per portare gli avventori», spiega Marcantonio, che sottolinea l’importanza di valorizzare le bellezze naturalistiche del luogo, offrendo una serie di servizi che vanno ben oltre il tunz tunz dei weekend e delle serate mondane.

Ecco quindi il grest, delle escursioni guidate pensate per gli autoctoni e per i turisti, un servizio di noleggio bici elettriche (in via di definizione), un aperitivo al tramonto e cene tematiche accompagnate da dj set e visual. E se di certo non mancheranno, nella lunga estate che verrà, le nottate all’insegna del divertimento, a partire dal Rumble in the Jungle del sabato e dai party del venerdì, con Vincenzo Signoriello, Mirko Gugliandolo e Andrea Gugliandolo alla console, la programmazione dell’Horcynus prevede anche una serata dedicata al teatro, con gli spettacoli del giovedì alternati all’Ammazzacaffè (cene con delitto), una rassegna live a cura del Dalek Studio e un vero e proprio cinema all’aperto, con la proiezione delle pellicole su un maxischermo rivolto verso il mare. Spazio infine anche alla presentazioni di libri, al cinema per ragazzi, la domenica, e a una serie di appuntamenti culinari, dalla “Cantina dei Due Marò” (in collaborazione con l’associazione Cantina 45) a “Vuelvo al Sur”, con piatti tipici dal sud del mondo.

E, dulcis in fundo, un “mega evento” ancora top secret per festeggiare nel modo più appropriato vent’anni di bagni, concerti ed eventi culturali all’ombra del Pilone.

 

 

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