E’ il giorno tre marzo e ci piace ricordare all’attenzione della pubblica opinione una serie di circostanze che avrebbero dovuto interessare da vicino la città di Messina e la sua provincia in tematiche di rilevante interesse, quali la realizzazione dell’aeroporto della Valle del Mela e la partenza dei lavori di una palestra presso l’istituto scolastico “Bisazza”: argomenti che per più giorni a dicembre scorso hanno catturato l’attenzione del dibattito pubblico.

I due eventi, seppure differenti tra loro per rilevanza e impatto territoriale, son tuttavia legati perché avrebbero dovuto vedere in questo mese di febbraio una svolta epocale, a dire dei protagonisti.

L’imprenditore indiano Mahesh Panchavaktra e il presidente regionale Rosario Crocetta avevano assicurato ai messinesi e ai mezzi di comunicazione che entro il mese di febbraio, segnatamente il giorno 25, si sarebbe stipulato a Palermo il protocollo d’intesa tra la Regione e il gruppo indiano che avrebbe dato avvio alla realizzazione dell’aeroporto del Mela, che nelle intenzioni dei due sarebbe stato molto meno arduo da realizzare di quanto studi tecnici, pianificazioni trasportistiche nazionali e forse logica non suggerissero.

Ad oggi, nessuna comunicazione da Palermo, né da New Delhi.

A margine delle pompose dichiarazioni aeroportuali, il gruppo indiano promise inoltre, con tanto di conferenze stampa e di incontri al vertice coi dirigenti interessati, di donare alla scuola superiore “Bisazza” di Messina la realizzazione di una palestra, struttura da sempre inesistente, da edificare con mezzi e risorse tutte proprie della holding indiana.

Siamo al tre di marzo e risulta che neppure la palestra del “Bisazza” sia stata avviata.

Ci piacerebbe conoscere qualche notizia in più rispetto alle solenni dichiarazioni dei mesi scorsi al fine di sgomberare il campo dal dubbio che quelle occasioni altro non furono che chiacchiere e fumo gettato negli occhi dei cittadini messinesi, che pure tanto si appassionarono – giustamente – al dibattito. Più che altre parole solenni, ci piacerebbe richiamare l’attenzione dei protagonisti ai fatti conseguenti che necessariamente avrebbero dovuto discendere da quelle parole. E’ segno di serietà politica, e certamente segno di maggiore serietà imprenditoriale, resocontare stabilmente all’opinione pubblica l’andamento delle proposte, accompagnandole con i passaggi operativi concreti che si comunicano all’opinione pubblica.

Questa città e la sua provincia sono da decenni appese alle belle promesse, ai sogni alati, ai propositi immaginifici di un classe politica che – a fronte della disperazione dei cittadini – fa “cassa” elettorale senza dover rendere conto di quanto dichiarato.

Qualcuno, da Palermo e da New Delhi torni a Messina ed affronti a viso aperto la città, dicendo il perché nulla del previsto è stato fatto, in termini aeroportuali e in termini di palestre scolastiche. Chiarisca quanto di quello che è stato strombazzato sia vero o percorribile – a leggi, regolamenti e finanziamenti vigenti. Stabilisca una volta per tutte cosa e se ci sia ancora qualcosa di concreto in quelle faraoniche dichiarazioni di dicembre.

Crediamo che non si possa più giocare con la voglia di diritti della città, che non si debba trattare i messinesi come primitivi attratti dagli specchietti e dai bottoni, che si debba essere seri e maturi soprattutto se si rivestono ruoli politici – o imprenditoriali – importanti.

Aspetteremo le risposte, assieme a tutti i messinesi. E nel frattempo, ogni giorno andremo a fare una passeggiata nei pressi dell’Istituto “Bisazza” a verificare l’eventuale apertura dei cantieri.

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