MESSINA. Il pianoforte messo mesi fa in galleria Vittorio Emanuele dalla collaborazione tra l’assessore alla Cultura Federico Alagna, l’assessorato collettivo “Antonello” ed il maestro pianista messinese Giovanni Renzo, è stato vandalizzato: il sedile è stato divelto, il coperchio della tastiera danneggiato, mentre tutt’intorno imperano sporcizia e degrado: il pianoforte aveva allietato la Galleria nell’ambito del prigetto “Un piano per la città”.

A fotografare lo strumento musicale, a disposizione di chiunque volesse suonarlo all’interno della Galleria, ma con una mesta catena che vincola il sedile allo strumento, per evitare che qualcuno lo rub,, è stata un’utente di Facebook, ma a riprenderla per primo ci ha pensato l’attore e musicista Paride Acacia, che ha corredato la foto con un violentissimo commento: “È nel sangue, nel dna, nei cromosomi etnici, non é il clima, lo stato sociale, l’ambiente, il quartiere, no, é una tara psico fisica, é genetico il problema, non c è rimedio, é atavico”.

L’intervento di Federico Alagna, invece, è mesto, ma con una promessa: “Questo pianoforte, il primo pianoforte pubblico della nostra città, è una delle azioni a cui tengo di più, tra quelle che abbiamo realizzato durante il mio assessorato – ha scritto Alagna sulla sua pagina Facebook –  Vedere che lo sgabello è stato danneggiato e che attorno è circondato da sporcizia mi fa male, fa male alla città. Nelle prossime ore andrò personalmente a dare una pulita e a vedere come si può risistemare lo sgabello, anche per provare a capire se si tratta di vandalismo o “semplice” incuria. E lo farò in prima persona, senza chiedere nulla a questa Amministrazione o a chicchessia, perché non mi è mai appartenuta la logica della delega: se un bene è comune, siamo tutte e tutti noi a dovercene prendere cura”. 

“Non a caso – continua l’ex assessore alla Cultura –  è questo il messaggio che ho voluto scrivere sulla targa collocata sul pianoforte: “Questo pianoforte è tuo. Suonalo quando ne hai voglia, trattalo con il rispetto con cui tratti gli oggetti di tua proprietà, custodiscilo con la cura che merita”. Se qualcuno ha voglia di trasformare l’indignazione, la rabbia, lo sconforto che questa immagine suscita, in impegno concreto e voglia di cambiamento, andiamoci insieme, a risistemare lo sgabello e a dare una pulita. E approfittiamone per suonare, ballare, divertirci e fare ciò che ci ha spinto a mettere lì quel pianoforte: riempire di cultura, bellezza e condivisione gli spazi della nostra città”.

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