MESSINA. Un edificio dell’università da ristrutturare provoca disagi tali da dover interrompere le lezioni, ma non da far sospendere il lavoro ai dipendenti. Che accusano malori.

È successo nei locali ex facoltà di Scienze, interessati sin dallo scorso gennaio da interventi di ristrutturazione. Il 14 e 15 marzo scorsi, alcuni dipendenti hanno accusato dei malori dovuti alla puzza di vernice che si è sprigionata a causa dei lavori di pitturazione dei locali. Nonostante questo, i dipendenti tecnico-amministrativi degli uffici all’interno del plesso centrale, quello in ristrutturazione, hanno continuato a lavorare.

Per gli studenti, invece, il trattamento è stato diverso: i direttori del dipartimento di Scienze Chimiche, Biologiche, Farmaceutiche ed Ambientali e del dipartimento di Scienze Matematiche e Informatiche, Scienze Fisiche e Scienze della Terra, dopo un sopralluogo nei locali hanno sospeso immediatamente le attività didattiche previste fino al 17 marzo: sospensione poi confermata anche per la settimana successiva, dal 20 al 26 marzo.

A prendere posizione è Nello Pergolizzi, ex consigliere comunale e segretario del Confsal: “È ragionevole ipotizzare che se le accertate condizioni ambientali non consentono il normale svolgimento delle previste attività didattiche – spiega il sindacalista – le stesse possano anche determinare una situazione di non idoneità allo svolgimento dell’attività lavorativa, anche in considerazione che, a tutt’oggi, sono ancora in corso nei locali del Plesso interessato i lavori di ristrutturazione”. Non solo.

Secondo Pergolizzi, i problemi potrebbero derivare non solo dalle vernici, già di per sè tossiche, e dall’“inquinamento olfattivo” che hanno provocato, ma anche da un nemico più piccolo e insidioso: le polveri sottili: “A nostro avviso tutti gli altri interventi espletati all’interno del cantiere dovrebbero essere attentamente valutati in termini di rischio per la salute vista la prossimità del cantiere stesso a locali in cui sono regolarmente svolte le attività lavorative del personale tecnico amministrativo, con particolare riferimento a quegli interventi che determinano la formazione di polveri sottili”.

Per questo, Pergolizzi chiede, in un documento indirizzato al rettore Pietro Navarra, al direttore generale Francesco De Domenico e a Carmelo Savoca, direttore del Servizio Autonomo di Prevenzione e Protezione dell’Ateneo, “di disporre un sopralluogo urgente nei locali in questione, al fine di poter accertare l’esistenza o meno di possibili rischi per la salute del lavoratore connessi con le attività inerenti i lavori di ristrutturazione e adottare, qualora necessarie, tutte le iniziative atte a tutelare la salute dei lavoratori, ivi compreso la chiusura immediata della struttura e il trasferimento dei lavoratori presso altra struttura dell’Università”. 

Dall’Ateneo sembra che la richiesta possa essere accolta. Di ufficiale, però, non c’è ancora nulla.

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