MESSINA. La storia di Omayma Benghaloum, la mediatrice culturale tunisina trentaquattrenne uccisa a bastonate dal marito nel 2015 a Messina, diventerà un film. E a contribuire a realizzarlo sarà la Città Metropolitana. L’ente di Palazzo dei Leoni ha disposto una spesa di cinquemila euro quale “sostegno economico straordinario a favore dell’Associazione Culturale “Arknoah”, a fronte delle spese di post produzione del cortometraggio”, le cui riprese sono state girate a Messina, tra il lago di Ganzirri e il porto e nella medina di Mazara del Vallo, nel trapanese. Secondo l’atto di indirizzo di impegno di spesa, le immagini del film “faranno emergere la bellezza del territorio promuovendo, al contempo, l’immagine turistica della città”, ma soprattutto il progetto “riaccende i riflettori su una storia drammatica al fine di sensibilizzare la collettività, e soprattutto i più giovani, sulle importanti tematiche sociali del femminicidio e della immigrazione, invitando ad una riflessione sulle politiche da attivare per evitare il ripetersi di simili tragedie”. “Omayma – Orme del tempo” è scritto da Paolo Pintacuda, e a curare la regia Fabio Schifilliti. Il corto sarà A interpretare Omayma sarà l’ attrice tunisina Mariam Al Ferjani, nel cast anche Hossein Taheri, attore teatrale, televisivo e cinematografico tunisino; Sara Abbes sarà Rania e Giulia Migliard Esra, una delle figlie della donna. La produzione è dell’associazione Arknoah, che lavorerà in coproduzione con Freak Factory di Roma e Life Solution di Messina. Il corto è patrocinato da CIttà metropolitana di Messina, Regione Siciliana – Assessorato al Turismo “Sicilia Film Commission”, Università di Messina, Notariato Nazionale, Comune di Mazara del Vallo, Fondazione San Vito di Mazara del Vallo, Messina Film Commission, Autorità di sistema portuale dello Stretto, Atm, BluJet, Gazzetta del Sud, Lions Messina e Mangiatorella.

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