MESSINA. Troppi tir in città, e non dovrebbero esserci, ai sensi di un’ordinanza emanata dall’allora sindaco Renato Accorinti e mai revocata. E’ quanto Alessandro Russo lamenta, e chiede all’amministrazione il perchè dei mezzi pesanti in orari e zone in cui non dovrebbero essere presenti, e domanda quali contromisure si stiano prendendo, anche in vista di esodo e controesodo dei vacanzieri.
“Il flusso di traffico di automobili e mezzi che attraversano in queste ore la città di Messina, composto essenzialmente da turisti che vanno e vengono dalla Sicilia, tradizionalmente intesto come “esodo” o “contro esodo” si sta in questi ultimi giorni rafforzando in maniera inspiegabile con il contributo di TIR che si uniscono alle macchine e che riappaiono nel cuore della città, con il loro portato di pericolo per la sicurezza dei messinesi. Nonostante il “piano” di controllo che l’Amministrazione comunale ha predisposto per gestire l’esodo automobilistico che, come di consueto, impatta sulle vite dei cittadini, appaiono al contempo sconcertanti il silenzio e l’indifferenza coi quali si assiste al ritorno dei TIR in città, un po’ a tutte le ore del giorno e della notte. A mischiarsi e unirsi col traffico di “esodo”, entrando fin dentro le vie centrali della città. Una serie di circostanze che non può più essere sottovalutata dall’Amministrazione. La vigente ordinanza “anti TIR” introdotta dalla Giunta Accorinti appare largamente inapplicata: gli orari di attraversamento della città da parte di TIR, a cui in quelle ore sarebbe teoricamente impedito il passaggio, sono ampiamente disattesi: dal pieno giorno alla notte, i TIR transitano sul Viale Boccetta del tutto indisturbati. Ancora: il meccanismo di concessione delle deroghe per il passaggio dei TIR in città, che prevede in capo al capo scalo di Tremestieri la valutazione delle eccezioni previste da quella ordinanza e quindi, il sostanziale “via libera” al transito dei TIR in città è altrettanto da modificare. Tra le eccezioni previste al transito dei TIR in città, quella relativa all’intasamento della chiocciola di Tremestieri è evidentemente debole. Per evitare che la chiocciola si intasi e di conseguenza le code di TIR ingombrino la tangenziale, il capo scalo, in condizioni di intasamento, può decidere di dare “via libera” al transito di TIR in città. Orbene: ci si deve domandare se in questi giorni di “esodo” le società di navigazione abbiano potenziato anche le navi da quello scalo ovvero se le navi normalmente utilizzate da Tremestieri siano state spostate in città per alleggerire il carico di traffico dell’esodo. Ebbene: se si spostassero navi da Tremestieri al centro città, la conseguenza sarebbe che diminuendo il servizio di traghettamento da Tremestieri, i TIR che vi si recano, trovando meno navi, appesantirebbero la chiocciola. Come un circolo vizioso, quindi, con una chiocciola più satura, si dovrebbe far transitare i TIR in città. Si innescherebbe, così, un meccanismo diabolico per il quale, quindi, oltre alle automobili dell'”esodo”, anche i TIR da Tremestieri si troverebbero spostati al centro storico. Tutto quanto sopra considerato spinge a chiedere a gran voce all’Amministrazione di non limitarsi a “gestire” l’ordinario “esodo” e “contro esodo” annuale come se non si potesse fare di più. No, serve che l’Amministrazione chieda a tutti i gestori del trasporto nello Stretto, sia pubblico che privati: se siano state spostate navi dallo scalo di Tremestieri a quelli del centro città; se, in conseguenza di tali spostamenti, si assiste anche a un incremento di attraversamento dei TIR in città grazie al sistema delle deroghe; se tutti i gestori del servizio di trasporto siano in grado di gestire con le proprie flotte due scali contemporaneamente, uno destinato al traffico di automobili e l’altro per i mezzi pesanti, ovvero se si siano resi necessari spostamenti di traffico dallo scalo di Tremestieri a quello del centro città in modalità mista (pesante/leggero) in queste settimane di esodo e contro esodo; se, infine, le flotte in generale siano state potenziate in queste settimane. Per il futuro, sarà mio impegno già da queste settimane attivarmi per chiedere la modifica della vigente ordinanza “anti TIR”, alla luce della ripetuta e documentata sua inapplicabilità, anche per far tornare in capo all’Amministrazione comunale, specificamente alla Polizia Municipale, il controllo costante sul sistema delle deroghe ai TIR, per avere sempre sotto monitoraggio una procedura che prevede il passaggio dei TIR in città come eccezione e certo non come prassi ordinaria. Incredibile che fino a oggi, le Amministrazioni abbiano solo assistito senza porsi interrogativi sul come migliorare un meccanismo che ormai dimostra strutturalmente una totale inefficacia con conseguenze che solo i messinesi pagano ogni giorno”.