MESSINA. Probabilmente a causa del maltempo e delle forti piogge di ieri, un tombino delle “acque bianche” è affiorato dalla spiaggia di Capo Peloro, nella zona del Lanternino, a poca distanza da uno stabilimento balneare e a pochi metri dal mare. A fare capolino dalla rena è l’intera gabbia in cemento armato.

“I lavori di rifacimento della rete da parte del Comune – racconta il consigliere della VI Circoscrizione Massimo Costanzo, che ha effettuando un sopralluogo sul posto – sono stati ultimati di recente. Probabilmente questo non era il luogo adatto, data la natura sabbiosa del terreno. Era prevedibile che con le piogge potessero verificarsi dei disguidi. È un problema grave che va risolto in previsione della stagione estiva”.

Proprio su quel tratto di spiaggia, il mese prossimo, si svolgerà la seconda edizione del Festival degli Aquiloni, organizzato dai volontari della Pro Loco Capo Peloro, che commentano l’accaduto per mezzo di un comunicato.

 Il testo completo della nota:

«La Pro Loco Capo Peloro segnala e manifesta preoccupazione rispetto alle recenti operazioni che riguardano la condotta acque bianche, lavori messi a punto negli ultimi giorni e che hanno interessato la zona balneare tra le più suggestive della riserva, la “punta”, come è noto molto frequentata nel periodo estivo ma non solo. Niente da eccepire sotto il mero aspetto tecnico legato ai lavori su strada. La criticità sta nel fatto che la condotta sembra essere stata poi collegata all’arenile antistante con la creazione di un nuovo tombino di raccolta, collegato a sua volta ad una vecchia tubazione già esistente che risulta attualmente ad una quota diversa rispetto a quella della sede stradale. Il pensiero, ovviamente, corre al tempo in cui il villaggio verrà affollato da turisti raggiungendo quasi il doppio della popolazione per cui una situazione che in questo momento può dirsi poco rilevante potrebbe divenire problematica. Si auspica dunque che, nel breve tempo, si trovino soluzioni maggiormente adeguate».

Di seguito la dichiarazione del presidente della Pro Loco Nello Cutugno, successiva al sopralluogo di stamattina a piazza Lanternino, sede di una apprezzatissima area pubblica attrezzata. Presenti sul posto anche Sasha Cardile, gestore dello stabilimento balneare a pochi metri, ed un piccolo gruppo di cittadini.

«Senza voler creare allarmismi ma fortemente consapevoli dei tanti sforzi legati a campagne di sensibilizzazione ambientale, eventi culturali e di promozione – prosegue la nota – posso dire che osservare il risultato degli ultimi lavori (le cui foto in rete sono state scattate da me personalmente) è stato abbastanza sconfortante. La spiaggia “la Punta” coincide con quel lembo di terra dentro un’area protetta, uno spazio di speranza in virtù di quel turismo sostenibile che vorremmo vedere svilupparsi nella nostra città. Dispiace che, in una Riserva Orientata Naturale e Protetta, l’occhio di un turista potrebbe incontrare detriti e fuoriuscite di liquidi che, anche se solo piovani, non suggeriscono, come è ovvio, buone condizioni. Pur confidando pienamente nelle istituzioni che sicuramente opereranno nella giusta direzione, la Pro Loco Capo Peloro assicura il suo impegno nel vigilare e segnalare le molte (purtroppo) situazioni di criticità all’interno dell’area di Capopeloro, dai rifiuti, alle fuoriuscite di acque bianche e nere a cielo aperto, alle due campane per la raccolta vetro in sosta nella piazza principale del paese, in conflitto con la spettacolare vista sullo Stretto. Il 28 ed il 29 aprile, la Proloco Capopeloro sarà impegnata, proprio alla “punta”, nella seconda edizione de Il Festival degli Aquiloni di Capopeloro, coorganizzato con gli ideatori del celebre Festival Internazionale degli Aquiloni di San Vito Lo Capo, evento gratuito e totalmente a vantaggio dello sviluppo del nostro territorio che ha già registrato fortissimo interesse sui principali social network. Come spiegheremo noi volontari che promuoviamo il turismo sostenibile, la cura dell’ambiente e la cultura, lo stato in cui versa la spiaggia dopo questi ultimi lavori? Cosa fare? Sperare che non piova? Sicuramente lo speriamo ma senza vivere di speranze attendiamo concretezza nei fatti”.

 

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