MESSINA. Incuria, bellezze, scorci della città e denunce. Tutte messe in evidenza nella pagina Instagram “The Walking Messina” (qui il link), il progetto di un consulente argentino, specialista in comunicazione, che da anni vive nella città dello Stretto e che per questo si sente ormai un messinese a tutti gli effetti. L’obiettivo? «Generare empatia e consapevolezza con le foto pubblicate, non solo nel comportamento del cittadino ma anche nel pensiero della comunità su un futuro sviluppo locale che oggi non esiste. Un vero peccato in una città che ha tutto per essere paradisiaca».

«L’idea sarebbe quella di pensare ad un marchio cittadino per Messina come lo ha pensato Toni Puig per Barcellona, ​​in Spagna. Questa città deve costruire un’identità per il futuro che includa tutti gli attori della società», spiega L.S., che non vuole far conoscere la sua identità in quanto «il mio nome non è importante, quello che mi interessa è la pubblicità di un progetto sano che cerca di raggiungere la consapevolezza ambientale, portando Messina ad essere una città sana».

Toni Puig è uno specialista in management culturale e marketing pubblico; creatore del concetto di “city brand”Questo concetto parte dalla comunicazione e dal marketing per promuovere e diffondere le particolarità che identificano una città e i suoi abitanti, ovvero cosa la differenzia dalle altre città: «Salvando le somiglianze e le differenze tra le città, il concetto è lo stesso», sottolinea L.S. in riferimento a Messina.

«Quando corro lungo la passeggiata al mare penso ad un posto dove si incontrano i corridori, dove le persone vanno in bicicletta o sui rulli, a ragazzi che pattinano nei loro piccoli skatepark, o anche alle persone che camminano accanto alla splendida vista e con l’aria dello Stretto. Questo senza spazzatura ovunque, senza ferro e colori di ruggine. Io penso alla città di Messina come una città per tutti, eco friendly. Penso a Messina come la “Barcellona dello Stretto”», spiega ancora il ragazzo argentino.

«Ho lavorato in diverse campagne politiche, soprattutto elettorali, e per motivi personali sono finito a vivere a Messina. Ne ho fatto la mia casa. La amo ma non vedo altro modo di viverci se non lavorando ogni giorno per cambiarla», afferma.

E infatti, il suo progetto «è un complemento a tanti altri messinesi come VivereLiberi, Puliamo Messina, Scouts e MessinaAttiva. Ho preso contatto con tutti grazie al mio progetto. La cosa migliore, però – tiene ad evidenziare – sono i tanti cittadini che vedono le immagini che pubblico quotidianamente e che lavorano o condividono attivamente per migliorare la città».

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