PALERMO. Obbligo di sottoporsi al tampone e registrazione al portale della Regione in modo da consentire il tracciamento. Sono le misure al vaglio del Governatore Nello Musumeci in vista delle prossime festività natalizie, quando si stima il rientro a casa di circa 60mila persone, fra studenti universitari (37mila), docenti e lavoratori. Una cifra, calcolata in base al numero di persone registrate al portale “Coronavirus Sicilia” durante il primo lockdown, che potrebbe essere tuttavia inferiore considerando i tanti “fuorisede” che si trovano già in regione grazie a didattica a distanza e smart working.

La decisione verrà presa nelle prossime ore, quando è attesa una nuova ordinanza di Musumeci, reduce da un confronto con il Comitato tecnico scientifico della regione. Varie le ipotesi, fra le quali l’obbligatorietà di sottoporsi ai test rapidi in tutte le stazioni, i porti e gli aeroporti (per chi non lo abbia già fatto prima della partenza) e l’attivazione fino alle 22 di specifici drive-in per ripetere l’esame a distanza di qualche giorno dallo sbarco.

A destare preoccupazione, oltre ai numeri del “controesodo”, sono i dati relativi al tracciamento dei contagi. Secondo l’ultimo report dell’Istituto Superiore di Sanità, infatti, la Sicilia si trova all’ultimo posto in tutta Italia, dato che le indagini epidemiologiche per risalire ai contatti stretti vengono effettuate in maniera efficiente solo per il 63% dei positivi (era dell’83,6). Ben più incoraggianti, invece, i numeri sull’indice di contagio (Rt), sceso da 1,04 a 0,79.

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