MESSINA. Non è un caso chiuso quello dello sgombero della tenda piantata da alcuni attivisti nell’aiuola davanti all’università che due anni fa aveva sollevato una raffica di polemiche e roventi dispute politiche, una vicenda sfociata anche in un processo nei confronti di due giovani.

Il processo d’appello nei confronti di Sergio Runci e Irene Romeo ha fornito non poche novità. I giudici della Corte d’Appello sono usciti con una sentenza che dichiara la nullità di quella pronunciata il 18 settembre 2015  per il reato di resistenza a pubblico ufficiale, ordinando la trasmissione degli atti al pubblico ministero. I giudici hanno inoltre assolto Sergio Runci  “perché il fatto non sussiste”  per l’altro capo d’imputazione relativo al rifiuto di fornire le proprie generalità. I giudici hanno accolto la tesi della difesa che chiedeva la nullità della sentenza in quanto il fatto descritto in sentenza era diverso da quello contestato nel capo d’imputazione. Al termine del processo di primo grado i due giovani erano stati condannati per resistenza a pubblico ufficiale, Runci a 10 mesi mentre Romeo a 6 mesi, pena sospesa. La tenda fu piantata in via Tommaso Cannizzaro, in un’aiuola che si trova vicino all’ingresso dell’università degli studi e di fronte al tribunale, intervennero i vigili urbani per farla sgomberare e ci furono momenti di tensione.

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