MESSINA. Un documentario sui segreti del Mar Mediterraneo, da Taormina a Ustica, per scoprire le sue bellezze tra i relitti di duemila anni fa e le antichità archeologiche. È il nuovo progetto del premio Oscar come miglior regista Martin Scorsese, nato dalla collaborazione con l’archeologa subacquea Lisa Briggs, docente e ricercatrice dell’Università di Cranfield, in Inghilterra. L’idea, infatti, affonda le sue radici nella ricerca “Shipwreck of Sicily” della professoressa, che di recente si è immersa nelle acque di Ustica per un sopralluogo nell’itinerario di Punta Falconiera.
Scorsese, che affonda le sue radici in Sicilia (il padre era di Polizzi Generosa e la madre di Ciminna) ha deciso di avviare questa iniziativa per scoprire, conoscere, divulgare e tutelare uno dei luoghi del pianeta di più alto livello culturale. L’ambizione è quella di unire scienza e arte cinematografica per svelare i tesori sommersi nelle acque che circondano la Sicilia, considerando che l’Isola era al centro del Mediterraneo sul piano geopolitico ed economico già nell’era greco-romana.
Il regista statutinense è stato già avvistato sull’isola di Ustica, ma anche ad Aci Castello, per un approfondimento scientifico, geologico e vulcanologico (nel golfo di Catania le prime eruzioni sottomarine iniziarono circa due milioni di anni fa, e l’Etna ha “solo” mezzo milione di anni), a Marusa (Trapani) e a villa del Casale di Piazza Armerina (patrimonio dell’Unesco a Enna). E, soprattutto, la troupe guidata da Scorsese è stata a Taormina, dove hanno approfondito quella che hanno definito la “Taormina sommersa” con le sue colonne depositate nei fondali marini in seguito all’affondamento di una nave romana da carico che le trasportava. Le prossime tappe dovrebbero essere la Tonnara di Favignana, l’isola di Mozia, Erice, il parco archeologico di Selinunte, le Cave di Cusa e Pantelleria.