MESSINA. Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta di un biologo reclutato dall’Asp di Messina per eseguire tamponi nella città dello Stretto, in merito alla situazione che vivono gli operatori assunti già da oltre un anno e quelli che, anche se arrivati dopo, «diventati titolari dopo aver svolto attività per meno di un mese», e a cui è stato prorogato l’incarico, a discapito degli “anziani”.

Di seguito la lettera integrale:

Sono uno dei tanti biologi TAT (Tamponi A Tappeto) reclutati dall’ASP di Messina che, da 15 mesi, fronteggiano la pandemia nelle strutture ad hoc (Ex Gasometro, Giostra, Palarescifina, centro screening Milazzo e UU.SS.CC.AA. dislocate sul territorio provinciale). L’Atto di indirizzo dell’Assessore alla Sanità alla Regione Siciliana, in armonia a quanto disposto dalla Legge di Bilancio per l’Anno 2022, aveva fortemente raccomandato alle varie AA.SS.PP. siciliane, considerata la necessità di mantenere i presidi pur se cessato lo stato di emergenza di prorogare i contratti già in essere.

In integrazione ai biologi TAT, a fine Gennaio sono stati affiancati altri 51 biologi in attuazione di un Protocollo di Intesa alla Sanità e l’Ordine Nazionale dei Biologi in considerazione della recrudescenza della pandemia che aveva portato ad un aumento dei casi a cavallo delle festività natalizie. Il compenso dei nuovi biologi è stato fissato in euro 150 per turno (25 Euro/ora) mentre, il compenso dei biologi TAT, era pari ad euro 200 per turno.

Sin da subito, noi biologi TAT ci siamo dichiarati disponibili ad aver diminuito il nostro compenso per equipararlo a quello dei “nuovi arrivati”. L’ASP di Messina, incurante di ciò, dopo aver fatto in modo che noi addestrassimo, mediante turni misti, i nuovi professionisti ci ha collocato come riserve, modificando in maniera unilaterale ed arbitraria il nostro contratto.

La conseguenza di tale scelta è culminata nella Delibera, che allego, pubblicata in data odierna che mette fuori definitivamente i biologi TAT e proroga gli incarichi ai professionisti incaricati ad ”integrazione”. Il paradosso è che chi ha operato per 15 mesi, inizialmente è divenuto riserva dei colleghi che sono diventati titolari dopo aver svolto attività per meno di un mese, ed ora, le professionalità prorogate (che dovevano essere quelle che erano state sul campo per almeno sei mesi durante la pandemia) sono soltanto quelle dei nuovi incarichi, e noi siamo stati messi totalmente fuori.

TALE CONDOTTA DELL’ASP E’ VERGOGNOSA.

Subscribe
Notify of
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments