MESSINA. Andrà in scena mercoledì 20 luglio alle 20:30, al Teatro Greco di Tindari “Storie da Liolà”. Lo spettacolo, un evento speciale del “Tindari Festival “ è espressione di più anime progettuali e racchiude in sé anche “Liberi di essere liberi“, un’idea di D’aRteventi realizzata con la collaborazione e il sostegno dell’Università degli Studi di Messina e il Carcere di Messina. A salire sul palco la Compagnia dei detenuti-attori e le studentesse di “Liberi di essere Liberi” seguiti dalla direzione artistica di Daniela Ursino e Tindaro Granata.

L’idea di mettere in scena uno spettacolo al Teatro Greco di Tindari nasce a dicembre 2021 con obiettivo: il fine rieducativo della pena attraverso laboratori teatrali all’interno del carcere stesso, dove vengono realizzate produzioni interamente create con i detenuti. Il naturale passo successivo è stato la nascita dello spettacolo a Tindari. L’adattamento teatrale della commedia è a cura di Moni Ovadia, Mario Incudine e Paride Benassai mentre l’ideazione, le musiche originali e la regia di Mario Incudine. Ad esibirsi in scena in tutto, invece, cinquanta persone tra attori, musicisti, studentesse, un gruppo di signore pattesi reclutate dal direttore artistico per raccontare l’anima del luogo, che si alterneranno in uno spettacolo dinamico e sempre vivo.

A precedere l’inizio dello spettacolo ci sarà la firma del Protocollo d’Intesa per il progetto triennale, tra la Città di Patti con il Tindari Festival, l’Associazione D’aRteventi e la Caritas Diocesana di Messina, la Casa Circondariale di Messina e l’Università degli Studi di Messina. Lo spettacolo ha anche ricevuto il Patrocinio del Ministero della Giustizia e della Camera dei Deputati e rappresenta il primo momento importante del progetto triennale “Tindari a cielo aperto – uno spazio di Libertà”

«Lo spettacolo – spiega Daniela Ursino– è nato lo scorso dicembre quando ho condiviso con la direttrice del carcere, Angela Sciavicco, l’ipotesi che si potesse realizzare questo evento particolare per far uscire i ragazzi e far fare un ulteriore passo avanti all’idea. In questi anni il progetto infatti si è consolidato nell’ambito dell’istituto tramite eventi interni. Mi rende felice il pensiero di poter dare la possibilità ai ragazzi della compagnia di poter misurare le proprie capacità e mettere a frutto il lavoro che fanno ogni giorno. Sono contenta di essere riuscita a creare un’opportunità per i nostri ragazzi per poter vivere la bellezza del Teatro Greco»

«È stato un mio piacere – ha continuato- far entrare a far parte di questo momento le studentesse con le quali abbiamo intrapreso la progettualità sostenuta dall’Università e quale migliore opportunità per conoscere il carcere se non tramite il teatro vero»

«Il progetto- ha commentato l’organizzazione- vuole raccontare alla società esterna il carcere attraverso il lavoro di formazione sulle arti e i mestieri del teatro, svolto da D’aRteventi, all’interno della Casa Circondariale di Messina. I costumi sono infatti realizzati dalla sartoria teatrale dell’istituto penitenziaria, dalle donne di A.S, e gli oggetti di scena realizzati dalla Squadra della M.O.F. della Polizia Penitenziaria»

I biglietti possono essere acquistati sul sito https://tindarifestival.organizzatori.18tickets.it/film/20942

 

 

 

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