Internet è (forse) un posto bellissimo ma ha la memoria lunga ed ogni frase scritta o contenuto pubblicato anche anni prima può essere utilizzato contro l’autore in qualsiasi momento.
Una delle ultime “social media gaffe” virali (o social media fail che dir si voglia) è stato il tweet del presidente della Regione Liguria (e non della signora Pina sotto casa) Giovanni Toti, in cui si sostiene (verba volant scripta manent, screenshot permanent) che gli anziani non siano poi così produttivi per la società e quindi possano essere “lasciati andare”.

È inverosimile che un profilo social come quello del Governatore della Liguria non sia sottoposto ad una revisione dei contenuti prima che questi vengano pubblicati, che sia da parte dell’ufficio stampa o del social media manager. O è forse stato più semplice non prendersi la responsabilità di quanto aveva scritto di pancia e dare la colpa allo sventurato social media manager? Come sempre in questi casi se c’è da trovare un colpevole “non c’è che da guardarsi allo specchio”. Ma si sa, lo scaricabarile è più comodo. 

Lasciando stare la tristezza del dare la colpa di un tweet equivoco a qualcun altro, bisogna porre l’accento su quanto sia importante scegliere i giusti professionisti. È essenziale affidarsi a persone competenti e soprattutto adesso, nell’era della digitalizzazione indispensabile, dove anche le aziende che finora avevano snobbato (altamente) il digital si sono ritrovate a “sbarcare” sui social per restare a galla, non improvvisare è imperativo.

Oggi più che mai la scelta di un social media manager (SMM) è importante. Il smm non solo deve essere competente nella gestione dei contenuti veicolati sui social ma deve saper leggere i dati e prendere le giuste decisioni in funzione di tutte quelle variabili di cui un business deve tener conto per non fare investimenti sbagliati.
I social ormai sono diventati la nostra vetrina sul mondo e pensare di riuscire a fare business con questi strumenti in maniera approssimativa o poco professionale è pura utopia. La competizione è talmente alta che è necessario canalizzare le risorse a disposizione per raggiungere gli obiettivi di medio e lungo periodo prefissati. 

Ma chi si occupa di social media oltre a stare davanti al pc tutto il giorno (o così sembra), cosa fa in concreto? Perchè sta diventando una figura di riferimento e ricercata all’interno del mondo del lavoro? Perchè non è una figura professionale che va sottovalutata?
Per definizione il Social Media Manager è una figura professionale che si occupa della presenza sui social network di un’azienda, di un personaggio famoso, di un brand, ma anche di un piccolo negozio di quartiere, o di una piccola media impresa che è sul mercato e vuole “farsi trovare sui social” dai propri clienti. Di cosa fa il Social Media Manager realmente, a parte come in questo caso prendersi colpe che non ha, ve ne abbiamo già parlato in un articolo del nostro blog, scritto dagli ex-alunni del corso in Digital Marketing che è già arrivato alla VII edizione a Messina. 

In questi anni di attività con lo Stretto Digitale abbiamo insistito molto sulla necessità di investire in risorse e competenze, oggi sembra che questa consapevolezze sia più diffusa, ma per evitare di incorrere in scivoloni come quello del governatore Toti ci vorrà ancora tanto tempo e tanta formazione.

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