PALERMO. Da lunedì, dopo due mesi la Sicilia tornerà ad essere “gialla”, con un deciso allentamento delle restrizioni imposte per evitare il contagio da coronavirus. Con il nuovo colore, tornerà la possibilità di ristorazione all’aperto. La Regione Siciliana, in una ordinanza del presidente nello Musumeci, ha emanato una serie di norme per spiegare esattamente cosa si intende per “ristorazione all’aperto” .

“Si ritiene che, dal punto di vista urbanistico, per attività “all’aperto” possa intendersi quella svolta anche sotto i portici o tettoie o in luoghi con copertura mediante utilizzo di ombrelloni o similari. Inoltre, l’attività
all’aperto può svolgersi mediante l’utilizzo di una veranda o di un dehors, purché tali strutture siano aperte da almeno tre lati, in quanto diversamente si configurerebbe come un luogo chiuso dove non è consentito svolgere l’attività di ristorazione. Nel caso di
dehors e altre strutture con chiusure laterali in plastica o altro materiale amovibile e/o pieghevole, tali chiusure devono restare totalmente aperte. Rientra nel concetto di esercizio all’aperto anche lo spazio con soffitto fisso (es. muratura, legno, ecc.) ma con
almeno tre lati completamente aperti, fatto salvo l’ingombro dei sostegni senza funzione di chiusura laterale; in caso di pareti laterali costituite da finestroni scorrevoli e sovrapponibili, deve rimanere aperto almeno il 50% della superficie delle pareti laterali dei tre lati finestrati”, è l’interpretazione che ha dato la regione del decreto nazionale.

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