PALERMO. È pronta a ripartire la formazione professionale in Sicilia. Il nuovo avviso, la cui pubblicazione dovrebbe avvenire entro i primi 10 giorni di marzo sulla Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana, è stato presentato stamane a Palazzo d’Orleans e prevede lo stanziamento di 110 milioni di euro, mentre altri 18 dovrebbero essere recuperati per la diaria dei discenti. Cinque infine i milioni destinati a persone in esecuzione di pena. Per gli 8.500 iscritti all’albo dei formatori (sportellisti compresi) c’è l’impegno della Regione per il loro reinserimento al lavoro, come ha spiegato l’assessore alla Formazione Roberto Lagalla.

Fra le novità del nuovo corso, la modifica dei criteri di accesso: saranno infatti i corsisti a scegliere l’ente di formazione e il corso a cui partecipare attraverso la piattaforma informatica, dove si incroceranno domanda e offerta.

In una prima fase gli enti presenteranno i loro programmi che confluiranno in un catalogo; successivamente saranno i destinatari della formazione a scegliere i percorsi a cui partecipare e i relativi enti proponenti. Per l’attivazione e il finanziamento, ogni corso dovrà avere un numero minimo di 15 partecipanti.

“La tutela dei lavoratori – ha detto l’assessore – andrà oltre il loro assorbimento negli enti di formazione, con interventi come l’esodo anticipato e la riqualificazione professionale. Con l’avvio del bando stiamo raccogliendo delle schede conoscitive per confermare o variare la posizione dei formatori all’interno dell’albo. Dobbiamo conciliare le esigenze primarie con l’equità sociale”. Gli enti finora accreditati sono oltre 450.

Tra i settori economico-professionali che la Regione intende privilegiare, soprattutto i servizi turistici e socio-sanitari, trasporti e logistica, l’energia, l’edilizia e il comparto agroalimentare.

 

 

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