PALERMO. In Sicilia, dove da lunedì scatterà la zona arancione dopo la decisione del governo di abolire le zone gialle fino a dopo Pasqua, continua a serpeggiare la psicosi per i casi sospetti di esponenti delle forze dell’ordine deceduti dopo la somministrazione del vaccino Astrazeneca. In attesa dell’esito delle inchieste aperte dalla magistratura, con l’Ad della casa farmaceutica iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Siracusa come “atto dovuto” per consentire l’autopsia su una delle vittime, sono stati gli stessi Procuratori a sottolineare di essersi vaccinati con Astrazeneca invitando a non creare “allarmismi”.

Un appello ribadito ieri mattina anche dall’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza. «Non possiamo permetterci in questa fase di fare passare il messaggio sbagliato che il vaccino possa determinare una condizione di criticità. Proprio perché non c’è alcuna evidenza scientifica che vada in questa direzione mentre c’è un assoluto bisogno di proseguire in maniera rapida nella campagna perché solo grazie alla vaccinazione si può tornare alla normalità», ha sottolineato Razza, intervenendo alla inaugurazione dell’hub vaccinale di Caltanissetta, dove sono state attivate 24 postazioni. «Quello che è accaduto – ha aggiunto  – ha determinato una comprensibile preoccupazione, tanto da indurre settemila siciliani a cancellare la loro prenotazione. Però ogni dato va letto anche nel suo inverso. A fronte di 7mila cancellazioni ci sono state 117mila conferme, il segnale che i cittadini credono nella campagna di vaccinazione».

Intanto, mentre continua a mantenersi stabile da diversi giorni la curva dei contagi, sono incoraggianti i dati delle scuole siciliane forniti dall’ufficio scolastico regionale: all’8 marzo si contavano complessivamente 1.322 alunni positivi, lo 0,19% del totale; i docenti contagiati sono 233, pari allo 0,28% mentre tra il personale Ata si registrano 51 casi, lo 0,24%. (FONTE ANSA).

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