MESSINA. “Comunico con piacere che, oggi domenica 30 Luglio 2017, dalle ore 10 alle ore 12,30 sono state raccolte 120 firme sulla spiaggia di Marmora Rodia. Abbiamo raggiunto quota 6000 firme e prosegue senza sosta la raccolta  per chiedere l’eliminazione del pedaggio imposto al casello ubicato a Ponte Gallo nel territorio di Messina”.

Il comunicato del consigliere della sesta circoscrizione Mario Biancuzzo trasuda soddisfazione da ogni sillaba. Da quattro mesi, ogni giorno mette la penna in mano a chiunque per avere una firma sulla sua petizione per cancellare dalla faccia della terra il casello che divide Messina da Villafranca. Non è un capriccio politico, specifica però. “le barriere ubicate a Ponte Gallo, non consentono l’entrata direzione Palermo, trattandosi di una bretella  che consente la sola uscita dalla sede autostradale per i mezzi provenienti da Messina e l’ingresso in tangenziale solo direzione Messina. Pertanto non è un casello ma  una semplicissima bretella eseguita nel 1972 per soddisfare le esigenze di tutti i cittadini messinesi. Per tale motivo sono convinto che non è legittimo pagare una strada che collega lo stesso territorio”, spiega il consigliere.

La raccolta firme è iniziata il 25 marzo 2017 a Piazza Cairoli: “ringrazio tutte le amiche, gli amici, ragazzi e ragazze  che stanno collaborando. Siamo uniti, non ci sono colori politici, nel ricordare che tutti possono firmare la petizione per chiedere l’eliminazione del pagamento del pedaggio all’uscita ed all’entrata presso la bretella ubicata alla estrema riviera nord, nello stesso Comune di Messina. Siamo determinati e uniti continueremo a chiedere i nostri diritti, senza accusare nessuno, impossibile pagare 1€e 20 centesimi per compiere circa 6 Km. Il tratto in questione, pur essendo tangenziale  è uno dei tratti più costosi  d’Italia. I villaggi della riviera nord sono penalizzati a causa di questo balzello. Inoltre si precisa che continueremo con determinazione, pazienza  ed impegno a raccogliere firme per chiedere l’eliminazione di un pedaggio che sa di beffa. La firme – conclude poi Biancuzzo – per essere valide devono riportare i dati, il numero del documento di riconoscimento e relativa firma”.

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