MESSINA. Non smette di far discutere il Palagiustizia satellite. Dopo la presa di posizione del Sindaco Cateno De Luca, i successivi scontri politici con l’ex Amministrazione e gli interventi della senatrice del Movimento 5 steller Grazia D’Angelo e del consigliere comunale del Pd Gaetano Gennaro, a chiedere chiarezza sull’inter del progetto è adesso il laboratorio di partecipazione politica MessinAccomuna, intenzionata a presentare una richiesta di accesso civico agli atti.

La richiesta dovrebbe essere protocollata stamattina, uffici permettendo, o al più tardi lunedi, con una quindicina di firme, tra le quali quelle dell’ex sindaco Renato Accorinti, e degli ex assessori Guido Signorino (Bilancio) e Sergio De Cola (Territorio): a queste potrebbe aggiungersi quella di Gaetano Gennaro, piuttosto attivo sul tema, che probabilmente sull’argomento proporrà un’interrogazione all’amministrazione, non è chiaro se a firma singola o a nome del Pd.

Al centro del contendere c’è la location in cui dovrebbe sorgere la struttura: da una parte il progetto dell’ex Caserma Scagliosi, già finanziato con 17 milioni di euro grazie a un protocollo firmato da Comune, Demanio e due Ministeri; dall’altra l’alternativa prospettata da De Luca, intenzionato a creare ex novo un palazzo di 9 piani nell’attuale parcheggio “fosso” di via La Farina, dal costo di 40 milioni di euro: un’idea, di cui non si conoscono ancora le specifiche, che ha suscitato parecchie perplessità in merito a volumi, conformità al piano regolatore, tempi e costi.

Malgrado le tante critiche, De Luca è comunque intenzionato a portare avanti il suo proposito, indipendentemente da cosa accadrà con il Palagiustizia: il suo intento è infatti quello di far realizzare un progetto esecutivo entro settembre, “riciclando” in caso la sua idea per realizzare degli uffici municipali.

 

 

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