MESSINA – Paritari e statali: stesso punteggio. Così si è pronunciato il Tribunale di Catania  sulla mancata valutazione del sevizio pre-ruolo svolto presso la scuola paritaria di una docente, assistita dallo studio Delia Bonetti, nell’ambito delle operazioni di mobilità 2016/2017 ai fini dell’attribuzione alla sede di servizio a lei spettante in base al corretto punteggio di mobilità, riconoscendo totale equivalenza tra gli istituti statali e gli istituti paritari anche in relazione a quest’ultimo aspetto.

Sentenza, questa, che si pone in uno scenario per i docenti italiani, che vede il Miur emanare provvedimenti che non permettono la valutazione del servizio pre-ruolo svolto presso le scuole paritarie – da ultimo l’ordinanza n. 207 dello scorso 9 marzo -, particolarmente delicato e in aperto contrasto con la giurisprudenza sia giuslavorista che amministrativa secondo cui ormai “è da ritenersi pacifico che le scuole paritarie svolgano un servizio pubblico a tutti gli effetti, ragion per cui non sussisterebbero ragioni valide per escludere l’efficacia della normativa in materia rispetto alla formazione delle graduatorie di mobilità, limitandola per converso alla sola formazione delle graduatorie per l’assunzione del personale docente statale”.

La normativa in questione, continua la sentenza, sia pur “dettata allo specifico fine dell’aggiornamento dei punteggi nella graduatoria permanente,[…]esprime piuttosto l’intenzione del Legislatore di realizzare una completa equiparazione tra scuole statali e paritarie e non vi è ragione di ritenere che il servizio prestato presso le scuole paritarie non possa consentire un avanzamento nella graduatoria (destinata a fornire personale da immettere in ruolo) e che per contro possa diventare irrilevante al momento della valutazione complessiva dei servizi per l’individuazione dell’anzianità di carriera raggiunta dal docente immesso in ruolo ai fini della mobilità”.

La parificazione dei servizi costituisce parimenti una parificazione degli istituti privati a quelli pubblici nella scorta di adeguati parametri atti a valutare l’omogeneità qualitativa dell’offerta formativa, tenendo conto dell’ormai pacifico inserimento nel novero delle istituzioni scolastiche non statali “già riconosciute” ed in particolare le scuole paritarie private nel sistema nazionale dell’istruzione, con possibilità per le stesse di rilasciare titoli di studio aventi lo stesso valore dei titoli rilasciati da scuole statali.

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