cardile musolino

 

MESSINA. “Siamo uomini o caporali?Stamattina mi sono svegliata con questa domanda che mi riecheggiava nella testa… per chiarirmi le idee sono andata a riguardare la registrazione video della seduta di Consiglio di ieri sera e ne ho tratto le mie conclusioni finali”.

È quanto scrive in un post l’assessore Dafne Musolino, fatta allontanare dall’Aula nel corso della seduta di ieri dal presidente del consiglio Claudio Cardile (preso di mira stamani dal sindaco, con considerazioni legate …al suo aspetto fisico).

“Ieri sera – scrive l’assessore – ho difeso il diritto, sancito dalla Costituzione, alla libertà di manifestazione del pensiero (art. 21 Costituzione) che ieri, ancora una volta, il Presidente del Consiglio ha voluto negarmi. Io sono una rappresentante delle Istituzioni e sono un Avvocato: non consentirò mai a nessuno di impedire ad un’altra persona di parlare ed esprimere il suo pensiero, che sia un presidente di consiglio comunale o un caporale, è mio dovere difendere questo diritto.

Se vi collegate al link della diretta, vedrete che al minuto 1:58,50 il Presidente del Consiglio, alla richiesta del Consigliere Pergolizzi di farmi intervenire, ha dichiarato che non mi avrebbe concesso la parola e che non aveva bisogno di chiedere alcun parere al Segretario.

Dal minuto 2:07,15 fino al minuto 2:08,49 la Consigliere Antonella Russo mi chiama 5 volte in causa mentre fa il suo intervento e, al successivo minuto 2:19,39 chiede al Presidente se può fare “uno strappo alla regola e farmi parlare”.

A questo punto il Presidente si esibisce in una interpretazione cabriolet e quello che prima aveva negato adesso lo “concede” e mi dà la parola. Ma quando inizio a parlare, siccome non gli piace quello che dico, mi interrompe dicendo: “Toglietele la parola perché sta parlando il Presidente” (al minuto 2:23,10). Dopo di che mi avvisa: o faccio un intervento che sia in linea con il dibattito oppure, se voglio fare polemica, mi toglierà la parola.

A questo punto io ho fatto quello che avrebbe fatto qualsiasi UOMO, CITTADINO ITALIANO e AVVOCATO al mio posto:ho ribadito il mio diritto costituzionale a manifestare liberamente il mio pensiero!

Non ho proferito offese, non ho avuto atteggiamenti irriguardosi, non ho minacciato nessuno né mi sono resa responsabile di condotte illecite, ho solo difeso il diritto a manifestare il mio pensiero.

E IL PRESIDENTE MI HA BUTTATO FUORI DALL’AULA!

Per rispondere alla domanda di stamattina, IO SONO UNA DONNA e ai Caporali di turno dirò sempre che NESSUNO ha il diritto di togliermi la parola!

Ringrazio tutte le persone che tra ieri sera ed oggi mi hanno scritto, contattato e telefonato per manifestarmi solidarietà e sostegno morale”, conclude.

 

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