MESSINA. Si spacca il “fronte messinese” in parlamento sul risanamento. Mentre il Senato dà il via libera alla nomina dell’ufficio commissariale all’interno del decreto “milleproroghe”, guidato dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifani (coadiuvato da un subcommissario, che potrebbe essere l’ex presidente di Arisme Marcello Scurria, che si è occupato per quattro anni di sbaraccamento), frutto di Matilde Siracusano, (sottosegretaria alla presidenza del consiglio) le due senatrici messinesi Dafne Musolino (Sud chiama Nord) e Barbara Floridia (Movimento 5 stelle) si oppongono alla nomina di Schifani. Musolino aveva presentato cinque emendamenti al provvedimento (uno dei quali prevedeva che la figura del commissario andasse al sindaco di Messina), che sono stati bocciati, mentre Floridia ha presentato un emendamento che chiedeva la proroga del Prefetto Cosima DiStani a rivestire il ruolo di Commissario. Perchè la “discordia”? Secondo Dafne Musolino, il nuovo ufficio commissariale provocherebbe un aggravio di spesa a carico dello Stato: se quello della Prefetta era un incarico a titolo gratuito, l’ufficio commissariale costerebbe circa 250mila euro all’anno. Secondo Barbara Floridia, invece, “La proroga del Prefetto di Messina, fino al 31 dicembre 2024, sarebbe stata una scelta di buonsenso, visto il suo ottimo operato di questi mesi e non avrebbe avuto senso cambiare, proprio in questo momento, la struttura commissariale. Per il bene di Messina si sarebbe dovuto dare continuità al lavoro già svolto. Grave è anche il fatto che abbiano trasformato la struttura in un ‘postificio’. E’ un segnale molto preoccupante, visto che stanno scippando alla nostra città il coordinamento dello sbaraccamento”. Di diverso parere, ovviamente, Matilde Siracusano. “Spiace constatare che una parte dell’opposizione, stando alle parole delle senatrici Barbara Floridia e Dafne Musolino, ritenga che le risorse economiche impiegate per potenziare la struttura che dovrà accelerare le operazioni di sbaraccamento di alcune zone di Messina e dei 2mila messinesi che ancora vivono in mezzo alle fogne e sotto ai tetti in eternit siano uno spreco. Mi sarei aspettata un’atteggiamento positivo, di condivisione, costruttivo nei confronti di un governo che dimostra attenzione e sensibilità verso la città di Messina. L’esecutivo proroga di un anno il commissariamento ed il problema per l’opposizione sembra essere solo politico.  Le baracche di Messina non dovrebbero essere terreno di scontro e di polemiche. Ed il governatore della Regione Siciliana, Renato Schifani, è il presidente di tutti i siciliani e non solo di una parte politica e saprà dunque guidare al meglio una struttura commissariale che grazie al decreto Milleproroghe sarà migliorata, rafforzata e con un sub commissario pronto a lavorare in sinergia con il commissario“.

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