MESSINA. L’ufficialità è rimandata (è stato dato un termine per la presentazione di subemendamenti), ma la discussione in Senato del decreto Covid, che presenta un emendamento per intervenire in maniera massiccia e definitiva sulle baraccopoli messinesi, è destinata a concludersi stamattina con l’approvazione. E la prossima settimana, la “legge RisanaMessina“, che accorpa le tre proposte presentate dai parlamentari Matilde Siracusano (Forza Italia), Francesco D’Uva (5 Stelle) e Pietro Navarra (Pd) potrebbe essere realtà.

Un successo anche per il sindaco di Messina Cateno De Luca, che dall’inizio della sua amministrazione sta tentando di porre rimedio alla vergogna delle baracche, facendolo diventare un caso nazionale, creando un’agenzia per il risanamento e mettendo d’accordo parlamentari di tutti gli schieramenti, ma che, a parte i roboanti annunci di sbaraccamento entro dicembre 2018 (appena sei mesi dopo l’insediamento), si è trovato ad affrontare problemi che non si aspettava, con risultati, in termini di sbaraccamento, neanche minimamente in linea con le sue stesse aspettative, come da lui stesso ammesso in un post facebook.

La legge che dovrebbe porre fine alle baraccopoli prevede nomina di un commissario straordinario (supportato da uno staff di sette persone) e lo stanziamento di 100 milioni (di cui 75 nel 2021) per attuare “in via d’urgenza la riqualificazione delle aree ove insistono le baraccopoli della città di Messina”. È quanto previsto dall’emendamento inserito dal Governo nel nuovo Decreto Covid che sarà votato oggi in Senato. Di seguito il documento integrale:

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