MESSINA. Il rilevamento dell’affluenza alle urne a Messina per l’appuntamento referendario di oggi, domenica 20, effettuato alle ore 12, ha fatto registrare una percentuale del 6,76 per cento con 12.335 votanti.

Un dato in linea, anzi leggermente superiore, con quello del resto della Sicilia (6,24%), ma molto lontano dalla media italiana, addirittura la metà, che secondo i dati diffusi dal Viminale, è dell’12,26 per cento. La regione con l’affluenza più alta è il Veneto con 16,26 per cento, quella con l’affluenza più bassa ila Sicilia con il 6,24 per cento.

All’appuntamento referendario abrogativo di domenica 17 aprile 2016, sempre alle ore 12, era stata registrata una percentuale del 6,34 per cento, con 11.992 elettori; mentre per il referendum costituzionale di domenica 4 dicembre 2016 (Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione), sempre alle ore 12, era stata rilevata una percentuale del 16,85 per cento con 31.731 votanti.

Al referendum abrogativo del 12 e 13 giugno 2011, quando si votò su due giorni, la rilevazione effettuata alla stessa ora registrò una percentuale del 9,17 per cento, con 17.864 votanti. Per la consultazione referendaria abrogativa del 2009, svolta sempre in due giornate, la percentuale alle 12 del primo giorno fu del 2,01 per cento, con 3.929 votanti.

Per i due precedenti referendum costituzionali bisogna risalire al giugno 2006 (Modifica al titolo V della parte II della Costituzione), percentuale alla stessa ora nel primo giorno di votazione 7,56 per cento, pari a 14.911 elettori, e all’ottobre 2001 (Approvazione legge di modifica alla parte II della Costituzione), sempre alle ore 12 ma dell’unico giorno di voto, la percentuale fu del 4,88. A differenza del referendum abrogativo, per quello costituzionale non è necessario il raggiungimento di un quorum nazionale di votanti.

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