MESSINA. Sull’aggressione di un gruppo di giovani ai danni di un 14enne avvenuta nel weekend, dopo gli attivisti del movimento “Vento dello Stretto”,  intervengono anche il Garante dell’Infanzia e dell’adolescenza del Comune di Messina, Angelo Costantino, e l’ex assessore provinciale e promotore del comitato “Centro Storico Vivibile”, Michele Bisignano, che in due note separate affermano: il primo che questi episodi sono il segnale che qualcosa non va nei servizi attuali, e il secondo che la responsabilità è dei locali.

“Questo ennesimo episodio di violenza è l’epilogo di una escalation aggressiva che ormai da mesi registriamo nelle nostre strade. Dobbiamo prendere atto che la città non è sicura nonostante il costante controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine e l’intervento della Magistratura Minorile – scrive, infatti, Angelo Costantino – La violenza e l’aggressività dei minori sono il segnale che qualcosa nei nostri sistemi di prevenzione del disagio adolescenziale non funziona. Come operatore e Garante dell’Infanzia non sono disposto a liquidare il dilagare della violenza Minorile come manifestazione di disagio psichico-psichiatrico di una piccola fetta della popolazione”.

“Quest’approccio serve solo a deresponsabilizzare noi adulti appartenenti alle istituzioni delegando ai processi di cura l’intervento. Credo, invece, che questi episodi sono il segnale che qualcosa nei nostri servizi non funziona; dobbiamo avere il coraggio, tutti insieme, di metterci in discussione. Troppe morti di giovani nelle strade e troppi episodi di violenza che restano impuniti e coperti. Finché l’aggressività verrà tollerata in tutti i luoghi, anche virtuali, frequentati dai ragazzi e talvolta innalzata a modello positivo di forza e determinazione continueremo a raccontare l’ennesimo dramma – conclude il Garante – Sono preoccupato e dispiaciuto ma conosco anche la competenza e la determinazione di molti operatori dei servizi della città che necessitano solo di essere sostenuti e messi in rete”.

“Mi chiedo, perché è consentito ad un locale del centro storico cittadino di fare musica all’esterno senza rispettare minimamente l’ordinanza sindacale ed in dispregio di leggi e regolamenti? Mi chiedo, perché viene consentita l’apertura di una discoteca all’interno di un isolato densamente abitato, e sotto il livello della strada e senza insonorizzazione ed uscite di sicurezza? Mi chiedo, perché viene consentita ad alcuni locali la somministrazione di superalcolici ai minorenni, e l’induzione allo stato di ubriachezza, mediante la sollecitazione al ‘binge drinking’? Mi chiedo, perché è consentito ad alcuni locali di restare aperti fino alle cinque del mattino favorendo così il perdurare dei barbari comportamenti dei loro frequentatori? Mi chiedo, perché è consentito, in pieno centro storico e sotto lo sguardo di tutti, il consumo di ” sostanze ” varie? Mi chiedo tutto ciò da cittadino, e non trovo una risposta. Anzi, ne trovo tante”, scrive Michele Bisignano.

“Mi sono limitato ad esporre alcuni fenomeni degenerativi di un certo malcostume senza voler fare criminalizzazioni generalizzate, e le domande le pongo, in attesa di improbabili risposte, a Prefetto, Questore, Sindaco, Comandante della Polizia Municipale e varie forze dell’ordine”, conclude l’ex assessore provinciale e promotore del comitato “Centro Storico Vivibile”.

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