MESSINA. Le acque dei mari siciliani sono all’ultimo posto per qualità in tutta Italia. È quanto emerge dai dati raccolti dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA) che anche per il 2023 ha analizzato le acque di mari, fiumi e laghi italiani valutandone la qualità in percentuale seguendo quattro criteri: classi di qualità (eccellente, buona, sufficiente e scarsa); monitoraggio di due batteri indicatori di contaminazione (enterococchi intestinali ed Escherichia coli); raccolta dei dati sulle ultime quattro stagioni balneari; e valori specifici per tipi di classe e tipologia d’acqua. In questa classifica la Sicilia, nonostante sia meta turistica d’eccellenza per i mesi più caldi, proprio grazie alla sua costa, risulta essere la regione con la qualità del mare “peggiore” registrando l’82,3% di acqua di qualità “eccellente“, il 10,7% “buona”, il 5,5% “sufficiente” e l’1,5% di qualità “scarsa”. Dati di qualità ben sotto la media nazionale, che vede il primo posto occupato dalla Puglia che ha registrato il 99,8% di acque eccellenti, seguita subito dopo dalla Sardegna (99,3%) e dalla Toscana (98,6%). (qui i dati delle acque messinesi, giudicate invece dall’Europa come “eccellenti”)
Sulla base del monitoraggio condotto dal Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente, in Italia risultano eccellenti circa 5.000 dei 5.300 km di aree marine adibite alla balneazione, pari al 95,5% del totale. Il restante 2,7% è di qualità buona (144 km), mentre la stessa percentuale pari allo 0,8% (43 km) è rispettivamente in classe sufficiente e scarsa. La qualità delle acque di balneazione marine è in generale di buon livello in tutte le regioni, con percentuali di costa “eccellente” che in ogni territorio superano l’85%, con punte superiori al 99% in due regioni (Puglia e Sardegna). I controlli riguardano anche laghi e (in pochi casi) fiumi, dove alcune regioni raggiungono il 100% di acque eccellenti.
A livello europeo le acque italiane risultano migliori della media dei paesi UE, sulla base dei dati elaborati dall’Agenzia europea dell’ambiente.
Per Lombardia e Sicilia – dove il monitoraggio è svolto dal sistema sanitario – i dati disponibili sono espressi solo in termini di numero di acque di balneazione e non di chilometri di costa come per le altre.
Ma che cazzi scrivete…mah
Se prima di commentare gli articoli li leggessi sarebbe meglio per tutti. Ma capiamo che è una richiesta bizzarra