MESSINA. Finisce con l’assoluzione il processo per truffa nei confronti di tre dipendenti di un negozio del viale San Martino. Erano accusate di accumulare punti sconto sulle proprie tessere usando gli acquisti dei clienti. Per questa storia hanno anche perso il lavoro: l’azienda, infatti, ha contestato di aver usufruito di una promozione che, per regolamento, era destinata solo alla clientela e non ai dipendenti.

Da questa vicenda sono scaturiti due procedimenti: uno penale, che si è chiuso con l’assoluzione piena, ed un altro davanti al giudice del Lavoro, che è ancora pendente.

Nel processo penale le tre dipendenti sono state accusate di truffa. La procura ha contestato di utilizzare  gli acquisti effettuati dai clienti nel negozio dove erano commesse ed addette alla cassa, per accumulare i punti di una raccolta che poi utilizzavano per conseguire dei buoni sconto su acquisti fatti, in alcuni casi dalle stesse dipendenti, in altri a beneficio di loro parenti. Secondo l’accusa in questo modo venivano danneggiati sia l’azienda che elargiva sconti che non avrebbe concesso o comunque avrebbe dato ad altri, sia i clienti che avrebbero potuto usufruire degli sconti che a loro spettavano.  Il periodo contestato era tra aprile e ottobre 2013.

Il giudice monocratico Mandanici ha assolto Concetta Castano, Maria Gugliandolo e Felicia Fisichella con la formula perché il fatto non sussiste. È prevalsa la tesi della difesa, rappresentata dall’avvocato Fortunato Strangi, che ha sostenuto la mancanza di raggiri e di artifizi necessari per configurare la truffa. Per il legale le dipendenti non truffarono clienti ed azienda. Sono state assolte.

La parte civile è stata rappresentata dall’avvocato Alessandro Billè.

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