ROMA. “A distanza di ventiquattro ore, il parere che da il via libera alla costruzione del Ponte sullo Stretto non è ancora disponibile a livello pubblico e a livello parlamentare”. Così ha esordito il deputato Angelo Bonelli di Alleanza Verdi e Sinistra durante la conferenza stampa No Ponte che si è tenuta nel pomeriggio di oggi, 15 novembre, presso la saletta Pracanica di Piazza Montecitorio. L’iniziativa, organizzata dai Movimenti No Ponte e dalla CGIL, ha visto la partecipazione di tutte le associazioni e sigle nazionali che si sono schierate contro la costruzione dell’opera sullo Stretto di Messina. La conferenza è stata introdotta dalla voce di due espropriande, Maiolina De Francesco di Torre Faro e Rossella Bulsei di Villa San Giovanni. “I destinari di esproprio sono stati trattati come ospiti non graditi che devono lasciare spazio per l’opera. Noi non siamo solo i quadrati gialli della carta d’esproprio. Siamo famiglie, siamo famiglie dove vivono minori che devono vivere serenamente. Non è facile vedere la propria casa, che dovrebbe essere la culla della serenità, diventare un posto molto fragile e precario. Lo spazio che verrà liberato, le nostre case, verrà lasciato senza alcuna garanzia che sarà costruito qualcosa di garantito che darà benessere. Il Ponte produrrà dei danni, iniziando dalla serenità di chi vive in quelle case, dalla capacità di poter godere pienamente del proprio immobile. Arrivare all’esproprio vuole dire mettere fine all’esistenza ordinata delle persone che saranno vittime di questo provvedimento. Villa San Giovanni sarà una città tagliata in due e ridisegnata. La mia città, se verrà realizzato il Ponte, rischierà l’esodo dei propri abitanti. Quest’opera non ricade di cadere in un territorio desertico, ma rischia di provocare il deserto. Vorrei ricordare al Ministro Salvini, che anche gli espropriandi sono genitori e hanno figli e che anche i nostri figli hanno diritto a vivere un ambiente sano e non vedere cattedrali nel deserto.”
A proseguire è intervenuto Pino Gismundo, segretario della regionale della CGIL, che ha rimarcato il no del sindacato al Ponte e la necessità di un piano infrastrutturale per il meridione che prenda in considerazione la realizzazione e il completamento di opere prioritarie come la rete ferroviaria in Sicilia, la statale 116, la Salerno Reggio Calabria, l’approvvigionamento idrico. Infine, Gismundo ha rimarcato gli allarmi dati dagli Enti di Ricerca: “dall’INGV, Ispra, e dal CNR. Il ponte può creare problemi gravissimi per cittadini dell’area.”.
Molti sono stati gli interventi in merito al ruolo del diritto europeo. Dante Caserta del WWF Italia minaccia un’azione a livello europeo: “Noi ci muoveremo per quanto riguarda le assegnazioni dell’opera senza gara, le violazioni delle direttive habitat e uccelli, e l’aspetto della mancata procedura della valutazione d’impatto dell’opera. Ci sono elementi per fare un’azione e continuare.” Anche l’europarlamentare del Partito Democratico Annalisa Corrado ha ripreso la tematica delle normative europee in merito alle gare d’appalto e ha sottolineato “l’inutilità e la dispendiosità dell’opera in un territorio dove la crisi idrica potrebbe presto divenire crisi sanitaria”.
La Lega Ambiente nazionale rimarca le distanze che intercorrono tra le province siciliane: “Da Trapani a Ragusa ci si impiegano 15 ore. Con il nostro report sui pendolari in Sicilia e in Calabria abbiamo presentato le varie problematiche e le esigenze ferroviarie di queste regioni. Solo chi non è mai stato in Sicilia e Calabria può pensare se questo intervento può essere utile per territorio e non è invece un’idrovora finanziaria di oltre quindici miliardi.”
Giuliana Fiertler del Comitato No Ponte dice che non è un’opposizione ideologica ma il no ad una politica fallimentare che impone interventi dall’alto che promette miracoli ma che crea esclusivamente desertificazione dei territori. Fiertler ha anche illustrato che i tre emendamenti che sono stati formulati dal Coordinamento e che Alleanza Verdi e Sinistra ha presentato alla Camera per la discussione sulla legge di Bilancio 2024: 648 milioni di euro per traghetti e aliscafi ecosostenibili; 4,15 miliardi di euro per finanziare interventi infrastrutturali per porre rimedio alla crisi idrica; 1,4 miliardi di euro per il dissesto idrogeologico.
Presenti alla conferenza stampa anche l’ANPI, che rimarca il No al Ponte sullo Stretto come sì alla Costituzione, il Movimento Cinque Stelle, La Strada, Unione degli Universitari, Libera, Sbilanciamoci, Invece del Ponte, Comitato No Ponte Capo Peloro, Possibile, Uisp, Partito Democratico di Villa San Giovanni