MESSINA. L’Europa non finanzierà il ponte sullo Stretto, dice “Invece del ponte”. Invece sì, sostiene la Stretto di Messina Spa. No, non è vero, ribadisce l’associazione. Intorno all’intervento finanziario dell’Ue, si sta combatte do a suon di comunicato la “battaglia” dell’estate tra la società concessionaria dell’attraversamento stabile dello Stretto di Messina, e l’associazione di contrari alla sua costruzione.

Dopo una nota di due giorni fa, infatti, in cui “Invece del ponte” spiegava che l’opera “non può essere finanziata attraverso il programma Connecting Europe Facility (CEF-T)” , la Stretto di Messina Spa ha risposto che è stato già ottenuto un cofinanziamento europeo, e “le voci sul mancato sostegno da parte dell’UE sono prive di fondamento”. Secondo la società, “il 21 ottobre 2024 è stato firmato il Grant Agreement con CINEA (Climate, Infrastructure and Environment Executive Agency della Commissione Europea), per il cofinanziamento dei costi di progettazione esecutiva della parte ferroviaria del ponte“, e “la candidatura al bando Connecting Europe Facility for Transport (CEF-T 2023), presentata a gennaio 2024, è stata valutata positivamente da Bruxelles, che ha riconosciuto maturità e qualità del progetto, impatto ambientale e sociale positivo, effetto catalizzatore per lo sviluppo del Mezzogiorno, allineamento con gli obiettivi TEN-T: coesione, efficienza, sostenibilità e beneficio per gli utenti”.

Non ha tardato ad arrivare la replica da parte di “Invece del ponte: “La Società Stretto di Messina (SdM) diffonde altre dichiarazioni fuorvianti sul presunto sostegno finanziario europeo al progetto del ponte. Sostiene infatti che “Non risponde al vero che il ponte sullo Stretto non possa essere finanziato attraverso il programma Connecting Europe Facility (Cef-T)”. Motivo? Nel 2024 un accordo di liberalità (“grant agreement”) ha dato 24 milioni per lo studio della componente ferroviaria del progetto. Quindi, secondo SdM la costruzione del ponte dovrebbe essere finanziata coi fondi CEF-T. È una chiara mistificazione. A smentire la SdM è la stessa Commissione UE che lo scorso 16 luglio ha testualmente dichiarato: “Il ponte sullo Stretto di Messina, essendo un progetto interamente situato in Italia, non può essere finanziato attraverso il programma Connecting Europe Facility [i CEF-T]”. Un conto sono “studi progettuali”, un altro conto è il finanziamento dell’opera, e la società di Ciucci lo sa benissimo. E per il finanziamento del ponte i fondi CEF-T non possono essere nemmeno richiesti”, conclude l’associazione.

Cosa ha al momento finanziato l’Unione europea rispetto al ponte sullo Stretto di Messina l’aveva raccontato LetteraEmme a ottobre scorso. Al momento quindi non sono previsti fondi del programma Connecting Europe Facility per la costruzione del Ponte sullo Stretto, e non ce ne sono in vista per almeno una decina di anni, quindi oltre l’orizzonte preventivato dalla Streddo Spa per la costruzione del ponte (sette anni, sostiene la società), perchè la Commissione Europea ha escluso il ponte dal programma Cef, nell’ambito del quadro finanziario pluriennale 2028-2034 presentato il 16 luglio 2025: e questo perchè il Cef finanzierà solo infrastrutture che collegano due nazioni diverse. Una settimana fa, una funzionaria non meglio specificata aveva spiegato all’Ansa che l’opera rientra nelle reti Ten-T, nella parte nazionale” e per questo potrà essere sostenuto attraverso altri strumenti, come “i fondi nazionali” previsti dai piani di partenariato tra l’Italia e Bruxelles “o il Fondo europeo per la competitività”.

 

 

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