MESSINA. «È veramente raccapricciante dopo 45 giorni di lookdown presentarsi in servizio e non trovare i presidi minimi (guanti e mascherine), vista l’assoluta insufficienza delle 300 mascherine fino ad ora consegnate, assistere ai ritardi nella sanificazione degli ambienti e non avere una sanificazione costante di quei pochi mezzi di servizio a disposizione che girano su più turni». È il grido di allarme lanciato dal sindacato italiano di polizia locale Silpol, che in una lettera indirizzata alle istituzioni locali, dal Prefetto al Sindaco, mette sotto la lente “i rischi che continuamente corrono gli operatori della Polizia Municipale di Messina in questa fase di pandemia”.

«Abbiamo iniziato sin da subito (febbraio 2020) a porre l’attenzione sulla necessità di dotare il personale della P.M. dei presidi necessari, non tanto per una smania da primi della classe, altra epidemia dilagante, ma perché le forze di Polizia, già nel primo DPCM a carattere generale, sono state considerate tra le categorie a rischio e per questo inserite tra i soggetti da tutelare. E’ stato come rincorrere il nulla. Non sono bastate le diverse note inviate ai vari referenti istituzionali né le riunioni vecchie e nuove (videoconferenze) per la sicurezza sui luoghi di lavoro, a far comprendere che la tutela della salute non è materia di sfoggio verbale né di dissertazioni burocratiche destinate a perdersi nei meandri di protocolli e documenti cartacei», scrive il segretario generale Giuseppe Gemellaro, facendo riferimento a un sospetto caso da Covid19 (poi fortunatamente rilevatosi negativo) tra gli operatori del Corpo,  “gestito nella superficialità più disarmante attraverso una totale disinformazione che ha generato un processo allarmistico”.

«Non ci va di alimentare polemiche, di questi tempi assai al ribasso come valore – prosegue – ma ci chiediamo se ogni santo giorno nel propagandare il report dell’attività della Polizia Municipale di Messina, giustamente, non si abbia la sensibilità di accorgersi se, al di là del continuo richiamo all’operatività della stessa a 360° gradi, si sia provveduto a dotare quello stesso personale dei presidi necessari. Questo non lo si fa a pretesto ma a ragione delle disposizioni del Ministero dell’Interno e del Ministero della Salute che hanno uniformato i protocolli operativi della P.M. a quelli delle altre Forze di Polizia. Certo se si immagina che il passo successivo della P.M. di Messina potrebbe essere andare a presidiare Marte con i droni e poi non ci si accorge che manca il pane quotidiano, qualche riflessione generale appare più che obbligata da parte di tutti ed in special modo di chi ne ha il dovere istituzionale», conclude.

 

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