MESSINA. Per l’infarto nei pazienti fragili arriva un finanziamento di quasi 350mila euro del ministero della salute alla cardiologia del policlinico “G. Martino” di Messina che punta a migliorare la qualità dell’assistenza e della ricerca. Ne beneficeranno le unità di cardiologia interventistica e di terapia intensiva cardiologica. Grazie al progetto ministeriale di ricerca finalizzata riservato ai giovani ricercatori sotto i 40 anni – assegnato al professore Francesco Costa, ricercatore universitario e dirigente medico dell’équipe di cardiologia- chiamati a studiare nuove opportunità terapeutiche per pazienti con infarto a rischio di sanguinamento.

“Un risultato frutto di un lavoro di squadra sviluppato in collaborazione con il cardiologio dell’azienda policlinico Giampiero Vizzari, i professori Gianluca Di Bella e Antonio Micari, direttori di Utic e cardiologia interventistica – sottolinea una nota del policlinico di Messina -. L’obiettivo è quello di valutare l’impatto di nuove strategie antitrombotiche in soggetti affetti da infarto che hanno un elevato rischio emorragico migliorando la qualità della ricerca e dell’assistenza. I pazienti saranno identificati attraverso un punteggio di rischio, già sviluppato dal professore Costa e pubblicato sulla prestigiosa rivista The Lancet, per poi essere trattati attraverso tecniche di medicina di precisione”. “E’ una grande opportunità per il nostro centro e per i nostri pazienti – spiega Costa – perché potremo studiare in maniera rigorosa nuove opportunità terapeutiche per quei pazienti molto fragili che hanno un elevato rischio di sanguinamento. Il finanziamento ci permetterà di acquisire nuove tecnologie, tra cui test per la funzionalità piastrinica, test genetici e dispositivi per l’aderenza terapeutica che ci permetteranno di garantire una medicina di precisione. In più verrà sviluppata un’App per supportare e seguire questi pazienti in maniera più stringente”.
Il progetto è l’unico selezionato in Sicilia in questa categoria e ha superato una selezione di 948 proposte. “Un riconoscimento – dice il professore Micari – che valorizza il percorso avviato e sviluppato dalla nostra cardiologia per garantire sempre più percorsi di cura di eccellenza, altamente specialistici e di qualità, sia sul fronte della ricerca che dell’assistenza”.

FONTE ANSA

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