MESSINA. Il mese di novembre 2024 sarà ricordato per le situazioni estreme e opposte compresenti negli stessi giorni in territori posti a poche decine di km di distanza. È quanto emerge dal bollettino mensile del Servizio Informativo Agrometereologico Siciliano (SIAS) che mette in evidenza come ci siano da un lato le piogge eccezionali che hanno caratterizzato parte del settore ionico il giorno 13, tali da costituire uno dei fenomeni estremi più rilevanti registrati in Italia negli ultimi anni sia per intensità che per quantità complessiva di pioggia. Dall’altro lato, l’ulteriore aggravamento di un deficit pluviometrico che per il secondo autunno consecutivo rende problematiche le attività agricole e zootecniche, con importanti aree dove negli ultimi 12 mesi sono caduti meno di 300 mm, come testimoniano i 236 mm registrati dal 1 dicembre 2023 in 12 mesi dalla stazione SIAS Paternò.

Le condizioni atmosferiche in realtà, secondo quanto riportato dal bollettino del SIAS sono state durante il mese frequentemente instabili, specie nella decade centrale, anche se spesso ai margini delle depressioni che a più riprese hanno interessato il Mediterraneo durante il mese. Gli eventi piovosi hanno così spesso interessato porzioni limitate del territorio regionale con una netta prevalenza degli eventi sulle fasce costiere rispetto alle aree interne. L’evento alluvionale del giorno 13 sull’area orientale etnea è già stato ampiamente commentato. Per la rete SIAS l’evento alluvionale è stato rilevato dalla stazione Riposto, che con il totale giornaliero di 288,6 mm ha registrato anche il massimo accumulo nelle 24 ore dell’intera serie dal 2002, oltre che altri massimi valori di intensità alle altre durate considerate. Riposto ha registrato anche il massimo accumulo mensile regionale, pari a 634 mm. È opportuno segnalare che la vicina stazione del DRPC Giarre ha registrato il giorno 13 un accumulo giornaliero di 518 mm contribuendo ad un accumulo mensile di 1067 mm. Tale dato, certamente eccezionale indipendentemente dall’analisi climatica, resa difficile dalla disomogeneità delle serie storiche, risulta particolarmente rilevante se si considera che la stessa stazione nell’eccezionalmente asciutto anno 2023 aveva cumulato soli 423 mm.
In realtà quasi tutte le aree interne hanno registrato accumuli inferiori a 50 mm, con i valori più bassi, inferiori a 20 mm su parte del Ragusano, corrispondenti a meno del 20% della precipitazione normale.
Il numero medio di giorni piovosi è stato pari a 7,8 contro una norma di 9,4 per il periodo 2003-2022, con il massimo di 16 giorni piovosi registrato dalla stazione Cesarò Monte Soro (ME) ed il minimo di 3 giorni registrato dalla stazione Mazzarrone (CT).
Al termine del mese, si acuiscono le differenze tra le aree interne, che hanno generalmente accumulato ulteriore deficit, e le aree interessate da piogge più abbondanti, specie sulle fasce costiere, dove naturalmente è però più difficile accumulare riserve idriche.
Con un accumulo medio regionale di circa 510 mm da inizio anno, anche il 2024 si avvia quindi a chiudersi per il terzo anno consecutivo con un pesante bilancio negativo.
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