MESSINA.  Aveva un profilo falso su Facebook, in cui appariva molto più giovane. Così un 62enne di Catania è riuscito a circuire due giovani donne, di cui una minorenne, tenendole sotto minaccia per due anni, dal 2013 al 2015. E sono le prime identificate grazie alle indagini della Squadra mobile, coordinate dalla procura di Messina, ma le ragazze coinvolte sembra siano molte di più.

A dare il via alle indagini la segnalazione al tribunale dei minori di una terza persona, estranea ai fatti. Così la procura ha potuto fermare un 62enne catanese, arrestato oggi con l’accusa di   prostituzione e pornografia minorile, detenzione di materiale pornografico e estorsione.

Era riuscito a carpire la loro fiducia e a farsi inviare foto intime in cambio di ricariche telefoniche. Una volta inviato il materiale fotografico per le ragazze è iniziato l’incubo. Chiedeva loro altro materiale, i contatti di altre ragazze e degli incontri, se si fossero rifiutate avrebbe reso pubblico su internet le immagini della ragazze o detto tutto ai genitori della minorenne.

Il tutto in un arco di tempo che va dal 2013 al 2015, inducendole in uno stato di perdurante timore e soggezione. L’arrestato è stato trasferito presso la casa circondariale di Catania. La soggezione indotta nei confronti delle ragazze è terminata solo grazie alle accurate indagini guidate dal procuratore aggiunto Giovannella Scaminaci.

Scaminaci, ha da tempo attivato a Messina un protocollo esteso a tutte le forze dell’ordine contro la violenza sulle donne. Un protocollo volto alla sicurezza delle vittime e a tutela della loro privacy, grazie al quale sono stati già tanti i casi di donne sottratte a violenza e avviate verso un percorso di aiuto e recupero. Grazie anche ad un sistema di addestramento specifico  di forze dell’ordine e di strutture pubbliche adeguatamente istruite e pronte ad affrontare casi di violenza anche in fase preventiva, sempre nella massima tutela dell’identità della vittima. 

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