MESSINA. Tra il più facoltoso consigliere comunale di Palazzo Zanca ed il… meno abbiente, ballano oltre novantunomila euro. Lo testimoniano le dichiarazioni dei redditi depositate dai trentadue consiglieri comunali all’atto dell’elezione, relative ai guadagni del 2017. Che dicono che il “paperone” dell’aula consiliare è Biagio Bonfiglio, di LiberaMe, professione medico, che al fisco nel suo modello Pf 2018 dichiara 96.548 euro. All’estremo opposto dello spettro, con un reddito dichiarato di zero euro, ci sono i due consiglieri del Movimento 5 stelle, tra i più giovani in aula, Andrea Argento e Paolo Mangano.

Probabilmente, a spodestare Bonfiglio dal gradino più alto del podio non avrebbe avuto problemi a farlo Dino Bramanti della Lega, che nel 2017 era ancora direttore scientifico dell’Irccs Neurolesi: la sua dichiarazione, però, non risulta essere depositata, al pari di quella di Salvatore Serra (del quale non appaiono nemmeno le spese di propaganda e il curriculum), suo collega di partito (ancora per poco) e di Ugo Zante di Forza Italia, che presenta solo la dichiarazione di stato patrimoniale, lasciandola però vuota. Bramanti ha invece correttamente depositato le dichiarazioni di spese elettorali. Non è presente nemmeno la dichiarazione dei redditi di Giovambattista Caruso, che però allega lo stato patrimoniale (dal quale si evince che nel 2017 ha guadagnato poco più di diecimila euro). Zante e Caruso la dichiarazione l’avevano regolarmente depositata: gli uffici però, non l’hanno caricata sul sito istituzionale del Comune.

Il resto dei consiglieri si barcamena tra i due opposti: dietro Bonfiglio, con un bel po’ di distacco, c’è Piero La Tona dei Dr, preside, che dichiara 66mila euro, quindi cinque ex consiglieri comunali: in ordine di “ricchezza, Libero Gioveni, Benedetto Vaccarino, Claudio Cardile, Giovanna Crifò e Antonella Russo, che dichiarano dai 51mila ai poco meno di 36, comprensivi di gettoni di presenza guadagnati nel 2017 da consigliere comunale.

Sopra Mangano e Argento ci sono invece Massimo Rizzo (LiberaMe, avvocato), Serena Giannetto, M5s, che lavora in uno studio commerciale, quindi Giovanni Scavello della Lega, altro avvocato, e Giuseppe Schepis, ancora M5s, che lavora nella formazione, ultimo a dichiarare meno di diecimila euro e che, curiosamente, al Comune ha consegnato la dichiarazione dei redditi della moglie.

La curiosità più rilevante, però, se l’aggiudica Nino Interdonato. Che nello stato patrimoniale dichiara di possedere 150 azioni della Juventus.

 

(Marina Pagliaro e Alessio Caspanello)

 

 

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