MESSINA. I carabinieri hanno arrestato due persone ritenute il mandante e l’esecutore materiale di un’esplosione avvenuta a Santa Teresa Riva  il 5 febbraio scorso, ai danni di un negozio di abbigliamento e calzature per bambini. L’arresto in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip su richiesta della Procura, guidata dal Procuratore Maurizio de Lucia, a carico di due siracusani ritenuti responsabili – in concorso tra loro e con una terza persona ancora non identificata – del reato di devastazione, detenzione e porto di materiale esplosivo.

Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Marco Accolla, hanno concluso che due cugini siracusani F.G. di 43 anni  e T.C.M. di 28 anni, rispettivamente mandante il primo e esecutore materiale il secondo, la sera del 5 febbraio intorno alle ore 22.30, avessero fatto esplodere un ordigno rudimentale posto a ridosso della vetrina del negozio che si trova in pieno centro a Santa Teresa di Riva. Attraverso intercettazioni telefoniche ed ambientali è stato possibile scoprire che alla base ci sarebbe un profondo rancore nutrito dal mandante nei confronti del proprietario del negozio. Dalle immagini riprese dal servizio di videosorveglianza di un negozio vicino è stato possibile scoprire che l’ordigno era stato collocato da due uomini, giunti a bordo di una Nissan Micra bianca, che proveniva dalla direzione Messina-Catania. Le telecamere hanno immortalato i due soggetti che hanno parcheggiato il mezzo lungo la via Leandro e, sono scesi dall’auto, prelevando qualcosa da una busta. L’individuo che viaggiava sul lato passeggero, con il volto travisato, ha preso il contenuto della busta ed è corso verso il negozio posizionando l’ordigno nei pressi della vetrina, innescando la miccia. Poi è tornato di corsa verso l’auto dove il complice che lo attendeva è partito immediatamente in direzione Catania. La deflagrazione, accompagnata da un assordante boato, oltre a disintegrare la vetrina del negozio, ha danneggiato le automobili parcheggiate nelle vicinanze,  numerose altre vetrine poste lungo il viale Regina Margherita di santa Teresa di Riva, interessando lesionando le facciate dei palazzi vicini.

Le intercettazioni telefoniche ed ambientali hanno permesso di ricostruire il movente. Il mandante, titolare di negozi del medesimo marchio in provincia di Catania e Siracusa, avrebbe covato rancore nei confronti del collega di Santa Teresa di Riva, che fungeva anche da capo area per la Sicilia e la Calabria e dei vertici dell’azienda che gli aveva ridotto le forniture di merce a seguito delle sue insolvenze nei pagamenti delle precedenti forniture. Sembra che  temesse l’espansione commerciale della vittima che, con l’apertura di nuovi punti vendita, si era posto in aperta concorrenza con lui, cercando di estrometterlo dal mercato.

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