MESSINA. Cade l’aggravante mafiosa per quattro catanesi che sono stati condannati al termine dell’udienza preliminare  per l’operazione Good Easter sulle estorsioni ai danni di commercianti d’auto di Taormina. A chiedere il giudizio abbreviato Francesco Antonio Faranda, Emanuele Salvatore Blanco, Enzo Ferriero e Carmelo Porto, chiamati a rispondere, a vario titolo, di episodi di tentata estorsione aggravata dall’art. 7, l’aggravante mafiosa.
Il gup Salvatore Mastroeni ha condannato Francesco Antonio Faranda a 4 anni e 6 mesi (un capo contestato è stato riqualificato in violenza privata), Emanuele Salvatore Blanco a 3 anni e 6 mesi, Enzo Ferriero a 3 anni e 3 mesi e Carmelo Porto a 3 anni e 3 mesi. Il gup ha escluso per tutti l’aggravante mafiosa,  disponendo anche assoluzioni parziali su alcuni casi. L’accusa aveva chiesto condanne più pesanti, a diverse conclusioni sono invece arrivati i difensori  dei quattro imputati, gli avvocati Daniela Chillè, Salvatore Silvestro, Ernesto Pino, Rita Pandolfino, Tancredi Traclò, Giuseppe Bruno, Lucia Spicuzza, Luigi Cuscunà e Celeste.
L’operazione Good Easter, “Buona Pasqua” è scattata in due tranche ad aprile e luglio dell’anno scorso.  L’accusa ha contestato dei tentativi di estorsione ai danni di rivendite di autovetture a Taormina. Contestato anche il tentativo di costringere il titolare di un’agenzia a concludere un contratto di assicurazione di un’ auto con targa di prova, nonostante la targa non fosse stata registrata alla banca dati, condizione questa necessaria alla conclusione del contratto. L’imprenditore si era rifiutato di stipulare il contratto assicurativo ed era stato minacciato telefonicamente altrimenti la faccenda sarebbe stata sistemata con le maniere forti.
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