MESSINA. Sono 15 gli indagati dell’operazione “Far west”, l’indagine che ha fatto luce sull’attentato ai danni di un’enoteca di via Consolare Valeria. I sostituti procuratori Liliana Todaro e Antonio Carchietti hanno concluso le indagini inviando il relativo avviso a Salvatore Betori, Antonino Cacopardo, Maurizio Calabrò, Santino Calabrò, Alessio Carpenzano, Ugo Ciampi, Beniamino Cirillo, Domenico Costa, Angelo Crisafi, Salvatore Furnari, Giuseppe Giacoppo, Alessandro La Boccetta, Vincenzo Quattrocchi, Valentino Rizzo e Paolo Villari.

Diversi gli episodi di spaccio di sostanze stupefacenti emersi nel corso delle indagini, che si sono avvalse anche di intercettazioni telefoniche ed ambientali. Oltre allo spaccio di droga le intercettazioni hanno svelato le pesanti reazioni contro quanti non riuscivano a saldare i debiti contratti per l’acquisto della droga. Un uomo che aveva contratto un debito era stato pesantemente minacciato e ritorsioni erano state prospettate anche per i suoi familiari. È andata peggio ad un giovane che sarebbe stato punito a colpi di bastone per non aver pagato la droga.

Non ottenendo nulla, era dovuto intervenire il nonno del ragazzo che per togliere dai guai il nipote aveva provveduto a saldare il debito arrivando a consegnare la propria auto a titolo di garanzia. Non solo le richieste pressanti degli spacciatori: l’inchiesta ha anche fatto luce sugli spari contro la vetrina di una bottiglieria di via Consolare Valeria. Un grave episodio che si verificò il pomeriggio del 21 novembre 2014. Fu un vero e proprio “pomeriggio di fuoco”. Erano infatti le 18. 35, un orario in cui molte persone sono ancora per strada con i bar ed i negozi ancora aperti. In due arrivarono a bordo di uno scooter sparando contro la vetrina. Per fortuna non ci furono feriti anche se gli spari rischiarono di mettere seriamente in pericolo tante persone. La pistola utilizzata fu poi ritrovata nel corso delle indagini che seguirono e sottoposta ad accertamenti tecnici dai carabinieri del Ris. Si scoprì che si trattava della stessa arma che sarebbe stata usata la sera del 24 febbraio 2014 per esplodere nove colpi contro l’abitazione di un pregiudicato al Villaggio Aldisio. I 15 indagati sono difesi dagli avvocati Pietro Ruggeri, Giuseppe Serafino, Domenico Andrè, Rita Pandolfino, Salvatore Silvestro, Antonio Bongiorno e Giuseppe Abbadessa.

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