MESSINA. Nonostante gli slogan, gli appelli al senso civico, il codice penale e le speranze di chi ha a cuore la propria città, non si riesce ad estirpare la vergognosa abitudine dei messinesi, consolidata negli anni e apparentemente inscalfibile, di utilizzare i colli San Rizzo come una discarica. La statale 113, subito dopo Scala Ritiro, fino ad arrivare al bivio della Quattro strade, è infatti una pattumiera a cielo aperto, con una lunga sequenza di ogni tipo di immondizia, dai sacchetti lasciati a bordo strada, oltre il guard rail, ai sanitari da bagno, dai materassi ai materiali di risulta, dai frigoriferi a… interi salotti, che fanno bella mostra di sè senza che vengano raccolti, a volte per settimane. Dieci ingiustificabili km di galleria degli orrori che non si riescono a spiegare e che mortificano la speranza in un futuro migliore per una città in cui, a distanza di appena una curva dopo un panorama da sogno in uno dei posti paesaggisticamente più belli, si sprofonda nell’incubo dello schifo che lasciano i suoi stessi abitanti.
E’ una vergogna. Ci sono ancora purtroppo soggetti (cittadini è troppo) che gettano la spazzatura per strada. Le pene non bastano. Si devono PUBBLICARE i nomi e COGNOMI dei responsabili con tanto di fotografia
Ah bè, fosse solo lì…
Bisogna bonificare, fare appostamenti e sanzionare, anche con il sequestro dei mezzi usati per commettere tali reati. Perché di reato penale si tratta…
Vergognoso chi butta ma non meno vergognoso chi non provvedere ad accertare, sanzionare e soprattutto RIPULIRE. Le colpe di pochi non possono rovinare una bellezza di tutti.